Hindley re dello Stelvio
- direzione167
- 5 giu 2022
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GIRO D’ITALIA/L’AUSTRALIANO VINCE LA 18a TAPPA, IL COMPAGNO DI SQUADRA KENDERLMAN IN ROSA

ROMA. È la Sunweb la squadra che ha preso il comando delle operazioni in questo 103/o Giro d'Italia di ciclismo e che si candida per il successo finale di domenica a Milano. La squadra tedesca, che trionfò nella corsa rosa già tre anni addietro con l'olandese Tom Dumoulin, ieri ha fatto bottino pieno nella 18/a tappa, la più importante dell'edizione organizzata ai tempi della pandemia. Un uomo della Sunweb, l'australiano Jai Hindley, ha vinto alla grande la frazione partita da Pinzolo e conclusa ai Laghi di Cancano; il suo compagno, l'olandese Wilco Kelderman è riuscito a sfilare la maglia rosa al portoghese Joao Almeida, che se l'era cucita addosso, esibendola da sud a nord per ben 15 giorni. Dopo le scaramucce dei giorni scorsi, e i ripetuti nulla di fatto, con gli attaccanti che non attaccavano e le occasioni che diminuivano giorno dopo giorno, il Giro d'Italia delle foglie morte si è consumato in un solo giorno, ponendo le basi per un finale - mancano ancora tre tappe all'epilogo - altamente spetta- colare e incerto. Lo Stelvio, per alcuni corridori - Joao Almeida, Majka, Pozzovivo, Nibali e Fuglsang su tutti - ha emesso verdetti definitivi, ad altri ha spalancato le porte per un possibile trionfo. Una menzione a parte merita l'australiano e recordman dell'ora Rohan Dennis, primo 'canguro’ a transitare davanti a tutti sul gigante della Valtellina, ossia sulla 'Cima Coppi’ di questo Giro. Dennis è stato magnifico, riuscendo a trainare per decine di chilometri il compagno della Ineos, l'inglese Tao Geoghegan Hart - poi battuto nello sprint finale a due da Hindley - verso la realizzazione di un sogno. L'inglesino non ha indossato la ma- glia rosa per soli 15" ma, d'ora in avanti, dovrà fare i conti con il duo della Sunweb formato da Kelderman, che non è apparso insuperabile in salita, e Hindley, fortissimo e a questo punto favorito per il trionfo a Milano, dal momento che è preceduto dal compagno olandese per soli 12". Il grande sconfitto della tappa odierna è Nibali, oltre ad Almeida, il 22enne lusitano che alla maglia rosa ci aveva fatto l'abitudine: il vecchio 'Squalo’ è a un passo dal canto del cigno e ieri ha dimostrato di essere assolutamente impotente di fronte al nuovo che avanza con i volti di Hindley e Geoghegan Hart, per non parlare dei vari Pogacar, Roglic, Bernal, assenti a questa edizione della corsa rosa, ma fra i più forti in circolazione nelle corse a tappe. Impossibile immaginare come il siciliano possa tornare in vetta a un grande giro con una concorrenza così fresca e agguerrita. Forse sarebbe il caso di puntare definitivamente alle corse di un giorno, alla soglia delle 36 primavere. Oggi, sposando proprio la previsione di Nibali, non accadrà nulla (si corre la Morbegno-Asti), domani la corsa tornerà esplosiva e incerta, malgrado il 'taglio’ delle salite del Colle dell'Agnello e dell'Izoard. Il triplo Sestriere dipanerà la questione legata alla lotta per la rosa. Tre nomi in lizza racchiusi in soli 15" e lo spagnolo Pello Bilbao staccato di 1'19". È un Giro d'Italia che si risolverà sul filo dei secondi e per decidere il quale anche la crono finale da Cernusco sul Naviglio a Milano - passerella solo in apparenza - potrà dire tanto, se non tantissimo. Peccato che la vicenda coinvolga solo corridori stranieri.
















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