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I cambi di Mancini

Mondiali 2022/ Nazionale, in Svizzera gara delicata : la delusione bulgara porta novità


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FIRENZE. L’orgoglio per il record eguagliato della leggendaria Spagna di Xavi e Iniesta (35 gare di fila senza sconfitte), la delusione per l’1-1 di giovedi’ con la Bulgaria che non complica il cammino delle qualificazioni mondiali, ma obbliga a non fallire domani in casa della Svizzera. È un’Italia dai sentimenti contrastanti quella che si è svegliata ieri a Coverciano: voleva onorare la prima partita da campioni d’Europa con una vittoria che le avrebbe permesso di affrontare con animo lieve e un bel distacco lo scontro diretto con gli elvetici. Invece nonostante il vantaggio targato Chiesa (primo gol in Nazionale per il figlio d’arte davanti a papà Enrico) e i tanti ma imprecisi tentativi a rete Mancini e i suoi sono andati a sbattere contro il muro della Bulgaria cui sono bastate una sola ripartenza e un attimo di flessione di qualche azzurro per agguantare il pari e non mollarlo più. ‘’Fisicamente abbiamo dimostrato di stare bene, ci è mancata precisione, a Basilea dovremo essere più cattivi e lo saremo. Domenica dobbiamo vincere’‘ il commento con grinta del ct ribadito poi sul profilo Instagram: ‘’Abbiamo costruito tanto, peccato solo per il risultato. Ora testa alla prossima”. L’Italia continua a guidare il girone C con 10 punti, la Svizzera (l’avversaria più pericolosa) segue a 6 ma con due gare in più da giocare: il regolamento per qualificarsi al Mondiale 2022 non ammette distrazioni, fra 14 mesi in Qatar andranno soltanto le prime di ogni gruppo, le dieci seconde (cui si aggregheranno le altre due di Nations League non qualificate) saranno attese da un doppio spareggio e alla fine appena tre s’aggregheranno al gruppo già qualificato. ‘’Dopo il 2017 non possiamo fallire l’appuntamento col Mondiale’‘ l’ammonimento del presidente federale Gravina. ‘’Ci tenevamo a festeggiare il nuovo inizio con vittoria davanti ai tifosi. Comunque - ha evidenziato capitan Bonucci - ho rivisto nell’Italia lo stesso spirito dell’Europeo. Adesso concentriamoci su domenica, d’ora in poi tutte le partite saranno da vincere’‘. Insomma, verso lo scontro diretto con la Svizzera con immutata fiducia anche se pure sotto la gestione Mancini la Nazionale ha confermato le difficoltà dopo la sosta estiva: tre pareggi e un successo in quattro partite. Il ct utilizzerà questi pochi giorni (ieri allenamento per chi non ha giocato con la Bulgaria, lavoro di scarico per gli altri; già oggi sarà vigilia con partenza in mattinata per Basilea e rifinitura poi al St. Jacob’s Park) per valutare qualche cambio: già previsti a meno di contrattempi i rientri di Chiellini (per Acerbi) e Di Lorenzo (per Florenzi) dopo la tribuna di giovedi per scelta tecnica insieme fra gli altri a Zaniolo, scalpitante non meno di Pellegrini entrato solo nel finale. Domani tornerà disponibile Locatelli dopo la squalifica anche se a centrocampo Barella-Jorginho-Verratti vanno verso la riconferma. Non altrettanto potrebbe essere in attacco: l’unico certo nel tridente anti-Svizzera è Chiesa, per il resto Mancini sta facendo le sue valutazioni. La questione-centravanti resta d’attualità: Immobile segna a raffica con la Lazio ma in azzurro (pur essendo a una sola rete da Toni e Vialli, 15 a 16) non riesce a essere continuo ed incisivo. Con Belotti out per infortunio (il capitano granata è tornato a Coverciano per la foto ufficiale con la Coppa insieme ai compagni, fra questi pure l’altro infortunato eccellente Spinazzola), il ct potrebbe attingere a Scamacca, convocato per la prima volta o a Kean richiamato dopo l’esclusione dall’Europeo. A meno di non ricorrere al ‘falso nove’ (Insigne, Bernardeschi, Raspadori) o accettare il consiglio-provocazione del presidente della Samp Ferrero: ricorrere a Fabio Quagliarella, l’usato sicuro.

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