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Ida si abbatte su New Orleans

URAGANO/QUASI 300 MILA CASE AL BUIO. VENTI A 240 CHILOMETRI ORARI



di Serena Di Ronza

NEW YORK. L’uragano Ida si abbatte sulla Louisiana con venti più sostenuti di Katrina. E una New Orleans spettrale trattiene il fiato rivivendo l’incubo di 16 anni fa. Quasi 300.000, sono già senza elettricità e la città rischia di restare al buio per le prossime tre settimane a causa dei danni dell’uragano più violento che abbia mai colpito lo stato. In diverse località costiere è stato imposto il coprifuoco. “Ida è pericolosa, potenzialmente devastante. Ascoltate le indicazioni delle autorità locali. Preghiamo per il meglio ma ci stiamo preparando per il peggio”, dice il presidente Joe Biden dalla sede della Protezione Civile, che ha visitato dopo aver accolto alla base militare di Dover le salme dei 13 marine americani caduti a Kabul. Il mostruoso uragano, con i suoi venti oltre i 240 chilometri all’ora, ha flirtato per ore con la categoria 5, la più alta. Ma alla fine ha toccato terra come categoria 4, più forte quindi di Katrina. New Orleans e la Louisiana si sono preparate per giorni all’arrivo di Ida ma l’organizzazione è stata complicata dal Covid. Gli ospedali sono pieni e non c’è stata possibilità di ricollocare i pazienti. Le strutture pubbliche di riparo allestite funzionano a capacità limitata per garantire il distanziamento sociale e ridurre il rischio di esposizione al virus in uno Stato che registra fra i tassi più bassi di vaccinazione in tutti gli Stati Uniti. Ida si presenta come il test più serio e difficile per il sistema di argini allestito in Louisiana dopo Katrina che, il 29 agosto del 2005, esattamente 16 anni fa, colpì lo Stato devastando New Orleans. Il bilancio fu di oltre 1.800 morti e danni per miliardi di dollari. La città appare oggi più attrezzata sul fronte delle inondazioni ma la furia dell’uragano spaventa comunque. Quattromila uomini della Guardia Nazionale sono in allerta, la protezione civile americana è pronta con generatori di energia, cibo e acqua. L’aeroporto è completamente chiuso, costringendo molti turisti a una permanenza forzata dopo aver ignorato gli inviti a partire. La forza imponente di Ida ha già costretto il 95% delle piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico a fermare le loro attività, facendo intravedere un balzo dei prezzi del petrolio. Ed è tornata ad alimentare il dibattito sugli effetti del cambiamento climatico, all’origine - secondo molti - della potenza dell’uragano. La temperatura delle acque del Golfo, già normalmente calda per il periodo, è infatti aumentata negli ultimi decenni a causa delle emissioni di gas serra rendendo più rapido e frequente l’intensificarsi della forza degli uragani. Ida, ad esempio, è passato alla categoria 4 appena un’ora dopo essere diventato di categoria 3. La Casa Bianca segue gli sviluppi mantenendo costantemente aperta la comunicazione con la Federal Emergency Management Agency. Il presidente ha già dichiarato lo stato di emergenza per la Louisiana e il Mississippi, aprendo la strada all’assistenza federale. Biden non ha nascosto negli ultimi giorni la sua preoccupazione per l’uragano, memore anche della debacle con Katrina di George W. Bush, il presidente che ha avviato quella guerra in Afghanistan che lui sta cercando di chiudere dopo 20 anni.

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