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Il benvenuto di Correa

Serie A / Entra nella ripresa e segna due gol la punta dell'Inter arrivata venerdi dalla Lazio


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di Lorenzo Padovan

CAMBIANO GLI gli interpreti, ma la qualità in casa Inter non viene meno. Lukaku è un ricordo, i gol del Tucu Correa che decidono la sfida con il Verona sono un’opera d’arte e l’ennesima dimostrazione che è sempre la qualità dei singoli a fare la differenza. L’Inter argentina soffre nella prima frazione, ma poi gioca una ripresa di carattere, pareggia con Lautaro Martinez e trova la vittoria grazie alla doppietta di Correa. Il Verona non demerita, ma quando Di Francesco cerca forze dalla panchina la squadra fa indubbiamente un passo indietro. Rispetto alla gara vinta con il Genoa unica novità in casa Inter l’inserimento di Lautaro accanto a Dzeko. Più sorprendenti le scelte di Di Francesco. Montipò e Hongla vincono i ballottaggi con Pandur e Tameze e davanti bocciatura per Kalinic a cui il tecnico preferisce il baby Cancellieri. Primo quarto d’ora di studio. Squadre corte, aggressive, con entrambe le for- mazioni che vanno a pressare le fonti del gioco avversario. Casuale l’occasione di Lautaro sulla quale Montipò è attento. Poi è un pasticcio tra Handanovic e Brozovic a rompere gli equilibri. Perfetto il pressing di Ilic che ruba palla e con un tocco sotto supera il portiere nerazzurro. L’Inter fatica a trovare una manovra fluida perché il Verona è bravo nel primo pressing e nelle poche volte in cui la squadra di Inzaghi salta la prima linea i veneti sono bravi anche nell’organizzare velocemente la linea dei 3 davanti a Montipò. Inzaghi non cambia gli interpreti, ma la reazione dell’Inter ad inizio ripresa è veemente. Fallo laterale dalla sinistra, Dzeko spizza e Lautaro di testa da pochi passi batte Montipò. E ora è tutta un’altra partita anche perché l’inter sfiora il vantaggio con un’azione in fotocopia. Rimessa con le mani, spizzata di Dzeko e la girata di sinistro al volo di Lautaro esce di un nulla. Contatto tra Lautaro e Hongla sospetto, Manganiello, nonostante le proteste nerazzurre, non interviene. L’Inter è più presente dalle parti di Montipò, bravo nel respingere il sinistro di Bastoni, poi Inzaghi getta in campo il neo arrivo Correa. Èla mossa decisiva. Il Verona sembra aver superato il momento difficile, ma ci pensa il Tucu a risolverla. Bella la sgroppata sulla destra di Darmian, palla tesa al centro dell’area gialloblù e spettacolare stacco di Correa che punisce Montipò e fa esultare Simone Inzaghi che Correa ha voluto fortemente in questa avventura nerazzur- ra. Il finale è da apoteosi per Correa che di sinistro proprio allo scadere inchioda per la terza volta Montipò

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