Il calcio vuole regoleIl calcio vuole regole
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
SerieA & Covid/ Si dibatte sul vaccino ai calciatori , stadi e commissione tipo-Premier

ROMA. Una commissione ad hoc sul modello inglese che valuti, caso per caso, la situazione delle diverse squadre alle prese con l’emergenza Covid. La auspica il presidente del Torino, Urbano Cairo, a 48 ore dalla riunione tra governo e sport per la cabina di regia sulla situazione Covid, annunciata dal sottosegretario allo sport Valentina Vezzali al fine di uniformare le decisioni. Dopo la ripresa del campionato a singhiozzo con le squadre decimate dai contagi, le Asl che hanno imposto le quarantene, e la decisione della Lega di serie A di autolimitarsi per i prossimi due turni di campionato, portando la capienza massima a 5mila spettatori, in attesa della riunione di domani il dibattito intorno al mondo del calcio alle prese con la quarta ondata della pandemia continua a essere vivo. Il Torino uscito dalla quarantena, ma ancora alle prese con assenze, batte facile la Fiorentina 4-0, l’Udinese annuncia la positività di un giocatore dalla quarantena Asl revocata e domenica in campo contro l’Atalanta e fa sapere di aver “depositato un preannuncio di ricorso al Giudice Sportivo della Lega Serie A, avverso la regolarità della gara di campionato Udinese-Atalanta disputata ieri”. E Mihajlovic continua la sua protesta per l’ordine di giocare oggi con tanti positivi e solo 13 disponibili: “È come se comprassi il biglietto per un concerto di Vasco Rossi e sul palco trovassi Orietta Berti...”. Intanto dai tecnico del governo filtra la volontà di nuove regole per i professionisti della A, e l’unica possibile svolta é l’obbligo vaccinale per quel 2% che resta fuori dall’immunizzazione. Ma fa discutere anche il limite agli spettatori. Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è “un errore limitare a 5.000tifosil’accessoneglistadi.Èdifficile da digerire per chi è vaccinato. È l’ennesimo modo per colpire il calcio, come le discoteche e i luoghi del divertimento senza una logica - ha detto intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Sport - Gli stadi, se si seguono le regole, sono luoghi sicuri”. Secondo Bassetti “è giusto tendere all’atteggiamento degli inglesi, il più pragmatico. La decisione sugli stadi è legata più al numero dei contagi che all’andamento reale dell’epidemia. Io sarei rimasto dove eravamo con la riduzione del pubblico al 50-35%, una misura più che mai adeguata”. Il presidente del Torino Cairo strizza l’occhio al modello inglese e rivela di non essere stato d’accordo con il nuovo protocollo della Lega Serie A: “In Premier dal 26 dicembre al 3 gennaio, in una situazione di crescita dei contagi, non hanno giocato 8 partite su 30 procedendo con ragionevolezza-le sue parole a Radio Anch’io Sport - Tutto è gestito da una commissione tecnica. Sarebbe utile averla anche da noi. Un organo che prenda le decisioni in materia di Covid, non il consiglio di Lega ma una commissione fatta da tecnici senza rappresentanti di club. Oggi con i vaccini tutto è più controllabile. Dobbiamo avere un atteggiamento prudente ma diverso. Il calcio, così come il Paese, deve andare avanti. Non ho condiviso il nuovo protocollo - ha aggiunto - Pensare di poter giocare con 13 giocatori non positivi tra cui un portiere e andando ad attingere dalla Primavera indipendentemente dal fatto che siano professionisti, ecco mi sembra esagerato”. Il sottosegretario alla salute Andrea Costa sottolinea che “superato il picco faremo il punto sugli stadi” e sottolinea che su questi ultimi “c’è stata un’assunzione di responsabilità da parte della Lega Calcio a seguito di un incontro con il premier Draghi”, mentre il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, respinge le critiche e sottolinea che i giocatori “sono vaccinati al 98% e sono stati il motore della tempestiva ripresa dell’attività agonistica, rispettando scrupolosamente l’applicazione di tutte le regole e protocolli per il contenimento della pandemia”. In attesa della riunione di domani le Regioni hanno chiesto un documento unico da applicare con le rispettive Asl per avere omogeneità nei provvedimenti sulla disputa delle partite, compresa la serie A di calcio (allo studio anche l’applicazione delle nuove quarantene). Tra le ipotesi che circolano tra i tecnici al lavoro in merito a nuovi provvedimenti anti-Covid nel mondo dello sport anche quella di introdurre l’obbligo vaccinale per i giocatori di Serie A.
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