Il colombiano Bernal punta al bis
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
TOUR DE FRANCE/AD UNA SETTIMANA DAL VIA TUTTO È PRONTO PER LA GRANDE BOUCLE

ROMA. Le squadre sono pronte a darsi battaglia a colpi di pedale, le regole ci sono, il tracciato è ormai noto. Manca una settimana al via da Nizza ed è tutto pronto per la 107/a edizione del Tour de France, mai così singolare come quella di quest'anno, fra clamorose, esclusioni, ferree regole antipandemia e incertezza totale. Il protocollo, che prevede la sospensione di una squadra dalla corsa, se dovessero essere accertati due o più casi di positività al Coronavirus al suo interno, rende impossibile qualsiasi pronostico. Anche perché la sospensione sarebbe preventiva se i controlli accertassero positività prima del via da Nizza: anche chi è entrato in contatto con un positivo rischia l'esclusione, o la sospensione dalla corsa. Nei due giorni di pausa, il 7 e il 14 settembre, tutto l'entourage del Tour sarà controllato. Sarà un'edizione iperblindata e super-protetta, senza pubblico e la condizione atletica di diversi big tutta da scoprire. Il via il 29 agosto da Nizza, l'arrivo a Parigi - come di consueto - il 20 settembre. È come se il Tour si facesse Vuelta: stesso periodo, ma tutt'altra atmosfera. Ventuno tappe, per un totale di 3.470 km e il campione uscente Egan Bernal da battere. Il colombiano è l'uomo di punta del colosso Ineos, tanto da essere preferito a Chris Froome (vittorioso nel 2013, 2015, 2016, 2017) e a Geraint Thomas (re nel 2018). La Ineos è la prosecuzione del Team Sky, stessa dirigenza, ma soldi di diversa provenienza, che ha vinto sette delle ultime otto edizioni (fatta eccezione per il 2014, anno in cui trionfò Vincenzo Nibali), con Bradley Wiggins, Froome, Thomas e, nel 2019, Bernal. Il colombiano quest'anno pedalerà senza le tradizionali ali di folla e sarà 'sostenutò dall'ecuadoriano Richard Carapaz, trionfatore al Giro nel 2019. Nel Tour ai tempi del Coronavirus andranno a caccia di gloria Dumoulin, Roglic e l'intramontabile Valverde. Adam Yates, Chaves, Porte, Mollema e Pogacar, invece, ambiscono al podio. Davide Formolo sarà una mina vagante, ma non avrà al proprio fianco Fabio Aru, che ha rinunciato. Saranno al via Uran, lo scalatore spagnolo Landa e il colombiano Quintana, vincitore del Giro 2014; Poels e Barguil non si limiteranno al ruolo di semplici gregari, così come Miguel Angel Lopez e Buchmann. Julian Alaphilippe, l'anno scorso a lungo in giallo, riproverà a far sognare la Francia - che non vince dai tempi di Bernard Hinault (1985), o comunque a salire sul podio, dove invece Thibaut Pinot cercherà di guadagnare il gradino più alto. Zakarin, Bardet, Sagan, Viviani, Trentin, Bennett, Nizzolo, Matthews e Kristoff infiamme- ranno le volate, mentre Lutsenko, Mohoric, Schachmann, Van Avermaet, Jungels, De Gendt, Gilbert punteranno alle vittorie di tappa.
















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