Il Covid contro i campioni
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
GIOCHI/ANCORA CASI POSITIVI: SALTA LA PRESENZA DI POTENZIALI MEDAGLIATI

PECHINO. “Niente parole, niente sentimenti, solo vuoto”. Marita Kramer dà voce alla lista - già più lunga di quella finale di Tokyo - di atleti costretti a rinunciare al sogno olimpico per il Covid ancor prima di cominciare. Pechino 2022 perde i pezzi: nella conta quotidiana dei contagi - inevitabilmente alta, visti stagione, Omicron e tarature dei tamponi cinesi - spiccano i nomi di atleti di grido e da podio che hanno dovuto alzare bandiera bianca prima dell’inizio delle gare a causa del rivale più temuto. È ufficiale, ad esempio, il forfait dell’austriaca Marita Kramer, favorita per la medaglia d’oro nel salto dal trampolino e leader della classifica di Coppa del Mondo grazie al fatto di essere salita otto volte nelle ultime undici gare prima dell’Olimpiade. Era risultata positiva al virus in Germania, a Willingen, dove si è svolta l’ultima di queste prove e adesso ha fatto sapere che non riuscirà a negativizzarsi in tempo. Da qui la rinuncia, per lei particolarmente dolorosa. “Il mondo è davvero così ingiusto? Negli ultimi anni mi sono preparata per le Olimpiadi. Ci ho messo così tanta energia e tempo per realizzare i miei sogni. Ora sembra che siano svaniti in un giorno”. Ne sa qualcosa l’azzurro Bruno Rosetti, positivo al Covid quest’estate a poche ore dalla finale del quattro senza di canottaggio che avrebbe regalato il bronzo all’Italia. Ma a Pechino le medaglie della sfortuna sono già più numerose. Sembra diventare sempre più concreta la paura di molti atleti, a cui aveva dato voce anche Sofia Goggia prima dell’infortunio: le tante gare inter nazionali a ridosso dei Giochi, col virus che circola, rischiano di riscrivere le gerarchie delle gare olimpiche di Pechino, come non era successo a Tokyo dove, con il caldo soffocante a contenere il Covid, c’erano state molte meno defezioni. L’ultima in ordine di tempo, oltre a Kramer, è la campionessa del mondo di bob, l’americana Elana Meyers Taylor: positiva a sette giorni dalla sua prima gara, e dunque a fortissimo rischio forfait. Ha perso due atleti di primo piano la squadra del Comitato olimpico russo, che non può gareggiare con bandiera e inno propri ma è pur sempre molto ambiziosa. Ora però dovrà fare a meno della specialista del biathlon Valeria Vasnetsonva, anche lei doppia positiva, e dello specialista dello skeleton Nikita Tregubov, argento nel 2018 a PyeongChang e intenzionato come minimo a ripetersi nella gara di Pechino: è risultato positivo all’ultimo tampone da fare prima di volare in Cina e anche il successivo molecolare ha dato lo stesso esito. Così anche per lui niente Olimpiadi. Cosa si prova in certi momenti l’ha spiegato bene sui social la Vasnetsova: “Purtroppo il mio sogno olimpico rimarrà solo un sogno. Forse un giorno troverò la forza per rialzarmi”. Come dire quattro anni di duro lavoro e sacrifici andati in fumo, e intanto ci sono dei positivi anche nel bob, il brasiliano Vianna e la statunitense Meyers Taylor e nella squadra dell’Iran, dove deve rinunciare il portabandiera designato Seyd, sperando che la lista non si allunghi.
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