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Il Derby dell’aggancio

SERIE A/Pazza partita a San Siro: il Milan domina per 50’, va sul 2-0 poi si scatenano i nerazzurri


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MILANO SI ILLUMINA di nerazzurro. Un nerazzurro intenso, che surclassa il rossonero e profuma anche di scudetto. L'Inter si conferma più pazza che mai, riapre un derby che sembrava chiuso dopo i primi 45' ribaltando il Milan con una rimonta clamorosa nonostante Ibrahimovic, riapre la sfida per il titolo agganciando la Juve in testa, si dimostra sempre più a perfetta immagine e somiglianza del proprio tecnico e conferma anche la supremazia cittadina con il quarto derby vinto di fila (ultima volta nel 1983). A San Siro finisce 4-2, guarda caso lo stesso punteggio con cui si era chiusa l'ultima stracittadina con Ibra in campo, nel maggio 2012: quella sera l'Inter consegnò lo scudetto alla Juve di Conte, quello di ieri potrebbe invece diventare la svolta per il titolo per i nerazzurri. Anche perché tra sette giorni Lukaku e compagni andranno a fare visita alla Lazio, l'altra contendente per lo scudet- to, per la definitiva prova del nove. Un messaggio alle rivali l'Inter lo ha comunque già mandato. Un messaggio di forza e carattere, di grinta e volontà, in un derby che all'intervallo sembrava già perso. In una partita fatta di pure emozioni, alla faccia di chi dice che in Serie A non ci si diverte. Nei primi 45' la squadra d'alta classifica sembrava il Milan, capace di imporre da subito il proprio ritmo, mandando in apnea i nerazzurri tanto che già al 9' Calhanoglu centra il palo col destro dalla distanza a Padelli (solo panchina per l'infortunato Handanovic). È proprio il turco l'arma in più per i rossoneri, perché con la sua posizione crea problemi a Brozovic in entrambi le fasi, anche perché la qualità di Eriksen all'inizio resta in panchina per far spazio a Vecino. L'Inter prova a reagire, con Godin su corner sfiora il palo di testa. Anche Lukaku cerca di suonare la sveglia, dopo una azione personale sulla destra serve Vecino, ma il suo destro è centrale. È soltanto però un lampo in una serata di difficoltà, in apnea sotto la pressione costante dei rossoneri. E al 40' gli uomini di Pioli passano in vantaggio: lancio dalla trequarti di Castillejo, torre di Ibrahimovic, duplice liscio di De Vrij e Padelli con Rebic che insacca a porta sguarnita il suo quarto gol stagionale. Il Milan continua a spingere, l'Inter è scomparsa dal campo in campo e i rossoneri raddoppiano con una incornata su corner di Ibrahimovic, colpevolmente dimenticato da Skriniar in area piccola. Dagli spogliatoi, però, esce un'Inter completamente diversa, in pura versione Conte, a cui bastano due minuti per rimettere la partita in equilibrio: prima con un mancino al volo di Brozovic dal limite, poi con Vecino che, servito da Sanchez (scattato sul filo del fuori-gioco) su cui era uscito Donnarumma, mette in rete col destro. La partita cambia volto, si sposta sui

binari grintosi che piacciono all'Inter e al suo allenatore. E non è un caso, quindi, che i nerazzurri completino la rimonta con una girata di testa di De Vrij che supera Donnarumma. San Siro esplode e rischia di ripetersi al 35', quando Eriksen centra un clamoroso incrocio dei pali su punizone da oltre 30 metri. L'occasione per chiuderla capita a Barella, che si invola da solo ma non riesce a battere Donnarumma. E Ibrahimovic ha subito la palla per pareggiar- la, ma il suo colpo di testa da due passi sbatte sul palo. Dall'altra parte, invece, Lukaku incorna il 4-2: è l'ultima emozione di un derby da cuori forti, che lancia l'Inter sempre più in alto.

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