Il gigante per un giorno
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
GIRO D’ITALIA/PRIMA VITTORIA DI VENDRAME, BERNAL SEMPRE IN MAGLIA ROSA

di Tommaso Romanin
BAGNO DI ROMAGNA (Forlì-Cesena). Nel Giro d’Italia delle prime volte anche a Bagno di Romagna vince un corridore che non si era mai portato a casa una tappa. Andrea Vendrame è il secondo italiano dopo Filippo Ganna a esultare quest’anno, in un giorno felice per il ciclismo azzurro, con Elia Viviani scelto come portabandiera a Tokyo, informato in corsa. Oggii si arriverà nella sua Verona e la speranza per lui è di tornare al successo. Veneto, di Conegliano, è anche Vendrame, 26enne della Ag2R. Abbastanza forte in volata, ma non così tanto da fare la differenza contro gli specialisti dello sprint. Buona gamba in salita, ma non sufficiente a tenere gli scalatori, si è piazzato spesso, ha vinto pochissimo. Ma questa volta ha imbeccato la giornata giusta, e mentre gli uomini di classifica si sono controllati, si è infilato in una fuga numerosa, ha resistito a salite e discese e ha battuto nel finale l’unico rimasto con lui, l’australiano Chris Hamilton. “Non riesco neanche a parlare dall’emozione. Nel 2019 la vittoria mi era sfuggita per dei salti di catena, oggi si è avverato un sogno”, ha detto. “Essere qui a vincere è una cosa fantastica, ne ho passate di cotte e di crude”. Come nel 2016, quando un’auto lo investì. Oppure quando, lo scorso dicembre, è stato preso a pugni da un automobilista, mentre si stava allenando sulle strade di casa. Episodi che lo avevano portato quasi a pensare di smettere con il ciclismo. A Bagno di Romagna è arrivato il suo momento, nella tappa partita da piazza del Campo a Siena e conclusa tra le montagne forlivesi. Il gruppo in marcia da oltre dieci giorni ha lasciato fare. Si inizia a sentire la fatica, dalla polvere di Montalcino alla pioggia di ieri dell’Appennino tosco-romagnolo. La Ineos della maglia rosa Bernal ha guidato con tranquillità e solo alla fine, con uno scatto d’orgoglio in discesa, si segnalano 8 secondi recuperati da Vincenzo Nibali, dopo un precedente tentativo insieme a Ciccone in salita, non riuscito. La corsa ha perso nei primi chilometri pezzi importanti, alcuni per cadute. Come Alessandro De Marchi, due giorni in rosa, trasportato all’ospedale di Fi-enze con una sospetta frattura alla clavicola. Marc Soler della Movistar, anche lui in terra subito, ha provato a resistere un po’, ma è stato costretto a lasciare, 11/o in classifica. E poi lo svizzero Gino Mader, già vincitore ad Ascoli, Alex Dowsett, compagno di squadra di De Marchi alla Israel e infine Fausto Masnada, possibile aiuto per Evenepoel sulle Alpi, alle prese con una tendinite. Nella tappa dedicata a Bartali la fuga è scattata proprio dal paese di Ginettaccio, Ponte a Ema, sobborgo di Firenze come Sesto Fiorentino, dove il gruppo ha omaggiato la memoria di un altro grande della storia del ciclismo, Alfredo Martini, a 100 anni dalla nascita. Sono andati via in quindici, poi i quattro gran premi della montagna, passi con nomi evocativi come Consuma, il secondo e Carnaio, l’ultimo, e l’acqua a scrosci, hanno sgranato la pattuglia di attaccanti arrivata a un vantaggio di oltre 12 minuti. Sul Carnaio, a 20 dal traguardo, sono rimasti in sei, poi in quattro: due italiani, Brambilla e Vendrame e due dall’Oceania, l’australiano Hamilton e il neozelandese Bennet. Vendrame ha provato a fare la differenza in salita, Bennet in discesa. Ma tutto si è deciso nel falso piano finale, con Hamilton e Vendrame che si sono avvantaggiati di qualche decina di metri e se la sono giocata allo sprint, che ha sorriso al veneto. Che a Bagno di Romagna, paese degli gnomi, può sentirsi finalmente un gigante. Classifica generale. 1. Egan Bernal (Col) in 48h29’23" 2. Aleksandr Vlasov (Rus) a 00’45" 3. Damiano Caruso (Ita) a 01’12" 4. Hugh John Carthy (Gbr) a 01’17" 5. Simon Philip Yates (Gbr) a 01’22" 6. Emanuel Buchmann (Ger) a 01’50"
















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