top of page

Il Giro della normalità

CICLISMO/SABATO LA PARTENZA DA TORINO: L’ANALISI DEL CT CASSANI


ree

TORINO. Un passo verso “la normalità”, col pubblico che si spera possa tornare ad applaudire in strada i ciclisti, e una corsa “interessante e avvincente” grazie alla presenza di “diversi favoriti o presunti tali”. Il Giro d’Italia che si appresta a partire da Torino, con la prova a cronometro di sabato, per Davide Cassani è il modo migliore per ripartire dopo i lockdown e i mesi più difficili della pandemia. “Purtroppo ci sono ancora tanti morti, ma sembra che stiamo uscendo dal periodo peggiore - dice il ct della nazionale italiana di ciclismo - . Mi auguro che questo Giro possa avere un seguito maggiore in presenza: la corsa in bici non è la stessa cosa senza l’abbraccio del pubblico”. Interpellato dall’ANSA alla vigilia della presentazione delle squadre, oggi nella cornice del Castello del Valentino, Cassani prevede “un Giro molto particolare. Sono diversi i favoriti o presunti tali che non si sa bene in quali condizioni siano: anche questo rende la corsa molto più interessante e avvincente”. Soltanto le prime tappe diranno come stanno i ciclisti, alle prese con le difficoltà di allenarsi all’epoca del Covid. “Il momento peggiore è stato quando non si poteva uscire di casa, senza allenamenti fuori è stata difficile - osserva il ct azzurro -. Ma i corridori sono grandi sportivi e non si sono mai lamentati. Si eseguono tantissimi tamponi, gli ultimi esperimenti con le bolle e con il rispetto del protocollo hanno funzionato benissimo”. “I favoriti? Bernal sta bene ma bisognerà valutare la sua schiena, Nibali ha avuto un infortunio molto recentemente, Evanepoel non hai mai fatto un grande Giro - sottolinea Cassani -. Va tenuto d’occhio Yates, che al Giro delle Alpi è andato molto bene: anni fa viaggiò forte, poi ebbe una crisi, poi tutti sappiamo cosa ha fatto alla Vuelta. Ora ha più esperienza, può essere considerato tra i favoriti. Infine cito Sivakov, Landa, Vlasov e Carthy, ce ne sono tanti che hanno grandi ambizioni per questo Giro”. Gli 8,6 chilometri del prologo a cronometro riportano a Torino la partenza della corsa rosa per il 160 anni dell’Unità d’Italia dieci anni dopo l’ultima volta. “Cerchiamo di evitare spettacoli che potrebbero danneggiarci”, è l’appello del prefetto di Torino, Claudio Palomba, che invita i torinesi a godersi lo spettacolo evitando gli assembramenti: “Lo sforzo è notevole, come la posta in gioco - dice -Mi appello ai torinesi affinché siano disciplinati nel rispettare le norme contro il contagio da Covid, rispettando il distanziamento e indossando sempre la mascherina”. Che festa sia dunque, ma con prudenza, in una Torino che evoca ricordi dolci in Cassani: “Amo Torino, una bellissima città e anche il ciclismo la ama”, conclude ricordando il suo primo Giro, nel 1982, che si concluse sotto la Mole, il periodo vissuto nel capoluogo piemontese “per curarmi da un infortunio al nocchio”. Trionfi del passato in attesa di quelli del fine settimana.

Commenti


bottom of page