Il maxi esame per due
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Match-clou/ I campioni d'Italia e l'ambiziosa Atalanta si sfidano pensando alla Champions

MILANO. L’Inter affronta l’Atalanta a San Siro, oggi alle 12 Pm (ET): una squadra tosta che impone una buona dose di cattiveria e fame per venirne a capo. Simone Inzaghi non parla in conferenza stampa ma si concede ai microfoni di Inter Tv per spronare i suoi e per tesserne gli elogi dopo la vittoria in rimonta. contro la Fiorentina. “Martedì - dice il tecnico nerazzurro - è stato importante essere rimasti lucidi e in partita nonostante la prima mezz’ora di sofferenza. Ho visto una grande reazione, da squadra importante, abbiamo vinto su un campo difficile e siamo contenti. Già domani avremo un’altra sfida altrettanto impegnativa”. Su un abbozzo di turnover dovuto al ritmo incessante di partite tra campionato e Champions, Inzaghi non si sbilancia: ”Oggi abbiamo una seduta di allenamento importante e vedrò le condizioni generali della squadra, poi domani deciderò con calma la formazione”. “L’Atalanta - riconosce il tecnico - è un’ottima squadra che non regala e non concede nulla, noi dovremo essere bravi a fare altrettanto. Penso che la fame e la cattiveria su ogni pallone in partite come questa facciano la differenza”. Un’Inter che conta undici marcatori diversi per 18 gol in cinque partite: “Cerco di coinvolgere tutti, ho la fortuna di avere ottimi giocatori che si fanno sempre trovare pronti, chi gioca dall’inizio e chi subentra. Con i cinque cambi, titolari ce ne sono sempre meno, hai sempre bisogno di tutti e tutti stanno dando ottimi segnali”. Inzaghi è soddisfatto della risposta di squadra almeno fino a questo momento: “Stiamo cercando di preparare tante soluzioni. Ho avuto una fortuna di trovare una squadra già ottimamente allenata, con grande disponibilità. Mettiamo idee per una costante evoluzione”. Testa solo al campionato anche se martedì c’è l’insidiosa trasferta contro lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi: “Difficile pensare alla Champions, siamo concentrati sull’Atalanta. Guardiamo l’immediato che in questo momento è il campionato”. Inzaghi fa bene a non distrarsi perchè l’Inter deve mantenere il primato in classifica, l’Atalanta non fa sconti ma fa invece una certa paura. Inzaghi si affida a Dzeko e Lautaro nel 3- 5-2, i segnali finora sono più che positivi: la nuova coppia del gol non fa rimpiangere Lukaku. Senza il belga, l’Inter è diventata più squadra, dice Gasperini, e chissà che non abbia anche ragione. QUI BERGAMO. “Non possiamo togliere la qualità all’Inter, dovremo metterci la nostra senza subire”. È il diktat di Gian Piero Gasperini all’Atalanta alla vigilia della sfida da ex: “È una delle favorite per lo scudetto insieme al Napoli e al Milan, le prime 5 giornate hanno già espresso valori in tal senso - la premessa del tecnico nerazzurro -. Dobbiamo mettere in campo le nostre caratteristiche contro un collettivo dalle cessioni importanti che però non ha patito la partenza di Lukaku: via una certezza, sono emersi nuovi equilibri”.I bergamaschi, dalla loro, hanno il mancato sostituto proprio del belga: “Duvan Zapata è un ragazzo straordinario con un attaccamento incredibile, un atteggiamento molto positivo, un impegno massimo, una determinazione costante. I nostri giocatori sono stati tutti avvicinati al calciomercato, ma alla fine...”. Esaurito il capitolo punte con un eloquente “Ilicic è quello che entra a partita in corso e ci si aspetta che inventi, infatti a Salerno è stato determinante” (per l’assist al colombiano), Gasperini affronta il tema infortunati, speculare al turnover: “Con tante partite di fila non abbiamo fatto poche variazioni, oltretutto con 5 cambi posso dosare il minutaggio. Pessina (comunque convocato, ndr) ha una contusione al collo del piede, Muriel conto di recuperarlo per il Milan - rimarca -. Koopmeiners, che pure ha personalità e piede, come vertice alto con De Roon e Freuler in mezzo? Difficile farli giocare insieme, meglio Pasalic in quella posizione”. Quanto alla squadra che incassa meno (4) ma buca anche meno la porta nemica (6), l’allenatore nerazzurro è netto: “Il bicchiere è sempre a metà, ma io ne vedo solo la parte piena. Non dobbiamo puntare per forza allo scudetto: per me Fiorentina e Torino sono nella nostra stessa fascia”.
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