Il Milan recupera i pezzi
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
GLI ANTICIPI/COVID E ACCIACCHI RESTANO, MA C’È L’OPZIONE DI AVERE IBRA

MILANO. La luce in fondo al tunnel d’emergenza per le assenze è ancora lontana. Il Milan, ferito dalla terza sconfitta in Champions League, si ributta sul campionato ma ancora sen- za gli uomini più importanti per il gioco rossonero. Out Theo Hernandez e Brahim Diaz, positivi al Covid, non recupera Rebic, assente Pellegri e dà forfait anche Kessié. “Rispetto al Porto ho a disposizione in più Conti e Castillejo. Gli altri non ce la fanno. Kessié ha una forte sindrome influenzale, non è Covid ma non è utilizzabile”, aggiorna in conferenza stampa Pioli. Nessuna buona nuova dall’infermeria, dunque. A Bologna a doversi riscattare dopo il ko di Oporto, sarà lo stesso Milan, con gli stessi - o quasi - interpreti. Perché il tecnico rossonero, che ha scelte quasi obbligate causa infortuni, non svela del tutto le sue carte. “Ibrahimovic ha bisogno di giocare e allenarsi, ha iniziato una settimana fa. Il minutaggio sarà in crescendo ma devo ancora decidere se partirà dall’inizio lui o Giroud”. Possibile che Pioli decida di dare la maglia da titolare all’attaccante svedese, la prima della stagione, e che la staffetta tra i due vista contro Verona e Porto abbia questa volta interpreti invertiti. La sfida contro il Bologna di Mihajlovic è una prova importante perché darà la misura dello stato di forma del Milan in un momento di emergenza. I rossoneri proveranno a mantenere la striscia positiva del campionato, puntando al primo posto in classifica in attesa di vedere in campo gli scontri diretti tra Inter e Juventus e Roma e Napoli. “Non è un periodo difficile - minimizza Pioli che evita come sempre gli alibi - è un periodo che può capitare in una stagione impegnativa come la nostra. Ho un organico per fortuna che può gestire le assenze, ho buoni cambi e saremo pronti. Sono state 48 ore abituali, abbiamo valutato le poche cose positive e le cose negative della partita contro il Porto poi abbiamo cercato di lavorare per migliorarci. Ma con grande concentrazine al campionato, abbiamo tre partite importanti. Poi alla Champions penseremo tra due settimane”. Pioli non vuole dare forfait in Champions. Crede ancora nella qualificazione e non si dà per vinto. I tempi sono ancora lunghi e c’è modo di recuperare. Per questo rifiuta l’idea di gettare la spugna in Europa per provare il grande colpo scudetto in campionato. “Non è il nostro modo di pensare, non è la nostra mentalità. È sempre meglio intraprendere un viaggio impossibile che non partire nemmeno. Noi lotteremo in tutte le competizioni”. Al ritorno col Porto c’è tempo per pensarci. Ora il focus è tutto sul Bologna che “ha cambiato il modo di giocare da due partite” e secondo Pioli “sta bene ed è in forma”. QUI BOLOGNA - Le difficoltà, in casa Bologna sono oggettive. Sinisa Mihajlovic non le nasconde: “Viola è appena arrivato, ma è infortunato e non è disponibile”, così come Kingsley. “Schouten torna, maèfuoridaduemesieha al massimo mezzora nelle gambe. Dominguez vediamo, è in dubbio. Ha avuto un problema al soleo”. Uomini contati in mediana, con Svanbeg e Soriano unici disponibili. Al netto dei problemi, però, Mihajlovic non vuole scuse: “Anche il Milan ha i suoi, tra Covid e infortunati. I rossoneri sono una squadra in crescita, ma ce la possiamo giocare
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