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Il Milan vuole ripartire

Serie A/ Fuori dall'Europa, i rossoneri hanno la necessita' di vincere subito in campionato



MILANO. Con lo scudetto nel mirino per dimenticare la delusione europea, il Milan prepara la sfida contro l’Udinese puntando a vincere per mantenere il primato in classifica. In una settimana durissima, con la sconfitta contro un Liverpool rimaneggiato che ha decretato l’addio al calcio internazionale dei rossoneri almeno per questa stagione, la squadra di Pioli vuole subito voltare pagina concentrandosi sul solo campionato. Alla vigilia di Udine il tecnico non parla, la conferenza viene annullata per una leggera influenza. Nulla di grave, tanto che ha diretto comunque l’allenamento e dovrebbe essere presente oggi per la partita. Difficile quindi capire l’umore del gruppo dopo un paio di giorni dall’eliminazione in Champions. Sarà il campo a spiegare se nel Milan prevale ancora la delusione e il dispiacere per l’ultimo posto nel girone o la voglia di rivalsa, di dimostrare che questa stagione può comunque regalare grandi soddisfazioni, e magari anche un trofeo. “Eravamo tristi, volevamo andare avanti. Ma ora dobbiamo rialzare la testa e pensare al campionato. Le prestazioni in Champions sono state di alto livello - rivendica Messias nell’intervista a Sportmediaset - abbiamo affrontato squadre forti abituate a quelle partite, ma noi ce la siamo giocata sempre. Dobbiamo essere consapevoli di quello che abbiamo fatto. Siamo primi in Serie A, quindi dobbiamo crederci. Il Milan è una squadra che deve vincere sempre. Noi ci crediamo, faremo di tutto, ma ci sono anche altre squadre forti in corsa. Dobbiamo pensare ad una partita alla volta, il campionato è lungo. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili”. È la strategia che ha sempre avuto il Milan, poche parole, concentrazione solo sulla prossima partita che deve sempre essere la più importante. Per ora il piano ha dato i suoi frutti. Nonostante le tante avversità. La lunga lista di infortunati continua a limitare l’operatività di Pioli. Castillejo è tornato in gruppo giovedì e potrebbe essere recuperato, ma bisognerà ancora aspettare per rivedere in campo Giroud e Rebic. Da valutare poi Leao. Il pensiero, anche se le direttive sono altre, va anche alla sfida contro il Napoli del 19 dicembre. Un big match da non sbagliare e che il Milan spera di poter giocare recuperando qualche infortunato, soprattutto in attacco. Intanto però c’è da vincere la gara contro l’Udinese che potrebbe essere rinvigorita dal cambio in panchina dei giorni scorsi. In attacco l’unico titolare a disposizione è Ibrahimovic, che ha giocato 90' contro il Liverpool e potrebbe dover rifiatare. Da capire se Pioli gli chiederà di stringere i denti, richiesta avanzata da tutti i compagni in attesa dei due giorni liberi che Pioli concederà alla squadra la prossima settimana. Serve uno sforzo ulteriore, una prova di carattere per far capire a tutte le rivali per il titolo che il Milan non ha subito il contraccolpo emotivo dell’eliminazione dalle Coppe ed è pronto a dare il massimo in campionato e dedicarsi ad un nuovo sogno, lo scudetto. QUI UDINE - “L’energia che ho dentro la voglio trasmettere. L’aspetto principale da prendere in considerazione è la presa di responsabilità, una motivazione personale del singolo. Non sono un incantatore di serpenti, non riesco a trasmettere le cose solo guardando le persone negli occhi. La presa di responsabilità della situazione in cui siamo è il primo passo verso il futuro”. Sono le prime parole del neo allenatore - ad interim - dell’Udinese, Gabriele Cioffi, alla vigilia della gara casalinga con il Milan. “Ai calciatori ho detto che se siamo in una situazione così c’è un motivo. Affrontare il problema è già il primo passo per la sua risoluzione - ha aggiunto -. Il lavoro fatto nei due anni passati è stato importante, non vedo ragione per cestinarlo. Io naturalmente aggiungerò del mio, con convinzione e volontà”. Circa l’infermeria, Cioffi ha spiegato che Becao vorrebbe esserci. Sulla sfida con il Milan, il tecnico dei friulani ha ricordato che una gara così prestigiosa fornisce una motivazione esterna importante, ma “tutte le partite vanno lette con una motivazione interna: il pubblico, lo staff, i compagni possono spingere, però se non ci sono motivazioni interne le spinte non servono a niente”, ha osservato. L’ex vice di Luca Gotti ha detto di aspettarsi “una partita di sofferenza, resilienza e volontà. Sicuramente non mi attendo una passeggiata: il Milan è una squadra che ha soluzioni con caratteristiche diverse. Il livello di attenzione nostro vuole essere altissimo. È un inizio ripido però la prova da affrontare è quella con se stessi”

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