Inzaghi sfida il passato
- direzione167
- 5 giu 2022
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Serie A/ L'allenatore dell'Inter torna "a casa" per sfidare il club dove ha trascorso 22 anni

MILANO. Molti dubbi, forse un po’ di strategia e soprattutto tante emozioni a poche ore dal “ritorno a casa”, come lo ha definito Simone Inzaghi. L’Inter prepara la sfida contro la Lazio all’Olimpico con più incognite che certezze. L’allenatore nerazzurro aspetta di parlare con Lautaro, Correa e Vecino dopo gli impegni con le Nazionali e le lunghe trasferte. Una condizione di cui avrebbe preferito fare a meno e Inzaghi non lo nasconde, anche se non alza mai i toni: “Vedrò come staranno. Brava la Liga a rinviare le partite, noi dovevamo parlarne a inizio stagione. Per domani dobbiamo stringere i denti e valutare come arriveranno i tre giocatori sudamericani. C’era già capitato dopo l’ultima sosta ma avevamo giocato di domenica. Questa volta è particolare. Sanchez e Vidal non verranno con noi a Roma perché sarebbero rientrati alle 3 di notte...”. Assenze certe, dubbi di condizione, anche se Inzaghi è certo di avere alternative in attacco preferirebbe di gran lunga poter contare su Lautaro nel giorno del suo ritorno all’Olimpico. Una sfida che probabilmente ha già immaginato e che ora dovrà affrontare. Ricalpestare l’erba di Roma sedendosi questa volta sulla panchina dell’avversario. Ci sarà tensione, forse un po’ di nostalgia. Non che non ami Milano, ma per la prima volta vestirà i panni del rivale in un posto che ha sempre chiamato ‘casà. “È normale che non sia una partita uguale alle altre. È un ritorno a casa - ammette Inzaghi - e lo è stata per 22 anni. Sarà una grandissima emozione, rivedere i ragazzi che in tutti gli anni ci hanno sempre dato tutto e le persone dietro le quinte, oltre ai tifosi della Lazio per me importantissimi con cui ho sofferto e gioito. Ci saranno fischi e applausi. Fanno parte del mestiere, li accetterò perché loro sanno che ho sempre dato tutto per quei colori”.Una lunga storia d’amore finita ma senza liti che lascia un ricordo importante, se Inzaghi ha potuto sedersi sulla panchina dell’Inter campione d’Italia è grazie anche a quanto raccolto in biancoceleste. “Lotito? Credo che sia lui che Tare siano state persone molto importanti per la mia carriera. Grazie a loro ho potuto iniziare ad allenare la Lazio, sapendo che ci siamo integrati bene e ottenuto grandissimi risultati”. Oggi però l’obiettivo sarà vincere anche senza aver preparato al meglio la partita, avendo potuto lavorare solo con sei-sette giocatori durante questa sosta e senza i pezzi da novanta. Dalla sfida dell’Olimpico inizia un tour de force di sette partite intensissime, tra cui Champions, Napoli e derby. “Ci faremo trovare pronti”, promette Inzaghi, con Lautaro o senza.
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