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Jodie Palma d’oro alla carriera

CANNES/LA FOSTER OSPITE D’ONORE ALL’APERTURA DEL FESTIVAL A 45 ANNI DA TAXI DRIVER



ROMA. Aveva solo 13 anni quando, nel maggio 1976, salì i gradini del Palais des Festivals accanto a Martin Scorsese che l’aveva voluta nel ruolo di Iris, la giovanissima prostituta di Taxi Driver, il film che vinse la Palma d’oro e che le valse una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista e un Bafta. Quarantacinque anni dopo Jodie Foster riceverà a Cannes la Palma d’oro alla carriera, ospite d’onore della cerimonia di apertura del Festival, il 6 lulio. “Cannes è un festival a cui devo tanto, mi ha completamente cambiato la vita”, dice l’attrice, regista e produttrice americana. “La mia prima volta sulla Croisette è stato un momento decisivo per me. Presentare uno dei miei film qui è sempre stato un mio sogno. Cannes è un festival del cinema d’autore che onora gli artisti: sono lusingata che abbia pensato a me e sono molto onorata di poter condividere qualche parola di saggezza o raccontare un’avventura o due con una nuova generazione di registi”. Nata a LosAngeles il 19 novembre 1962, ex bambina prodigio lanciata a tre anni dal celebre spot di prodotti solari in cui sulla spiaggia, con le treccine dorate, mostrava vergognosa il sederino scoperto, Jodie Foster è una delle poche donne influenti del cinema mondiale. Da poco premiata con il Golden Globe per The Mauritanian, il film ispirato a una storia vera in cui dà intensità e passione all’avvocata che difende un pacifico cittadino mauritano finito a Guantanamo perché creduto coinvolto negli attacchi dell’11 settembre, Foster ha alle spalle una filmografia ad ampio spettro, tra industria hollywoodiana e cinema d’autore, tra interpretazioni (circa 50 film) e regia (4 lungometraggi). Ha vinto due Oscar, per Sotto accusa di Jonathan Kaplan nel 1989 e per Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme nel 1992: “Dedico la vittoria - disse brandendo la statuetta - a tutte le donne che sono venute prima di me e non hanno avuto le opportunità che ho avuto io, alle pioniere, alle sopravvissute, alle emarginate”. ‘Leggendari’ i suoi duetti sullo schermo: con Robert de Niro, Anthony Hopkins, Mel Gibson, Kristen Stewart, Denzel Washington, è stata diretta da David Fincher, Robert Zemeckis, Spike Lee, Alan Parker e Claude Chabrol. “Jodie non smette mai di reinventarsi. Interroga con il suo sguardo penetrante, impara dagli altri ed è disposta a fare un passo indietro rispetto alle sue convinzioni per forgiare una nuova morale: fa’ ciò che è giusto. Un’idea che si sforza di trasmettere nelle decisioni che prende come attrice e regista, e che la rende così preziosa in questi tempi confusi. La onoreremo con calore e ammirazione”, osserva Thierry Freamaux, il delegato generale del Festival che ha deciso di premiare l’attrice con la massima onorificenza, andata negli ultimi anni a Jeanne Moreau, Bernardo Bertolucci, Jane Fonda, Jean-Paul Belmondo, Manoel de Oliveira, Jean-Pierre Léaud, Agnès Varda e Alain Delon. Per il presidente Pierre Lescure, “Jodie Foster ci ha fatto un regalo straordinario venendo a festeggiare il ritorno del festival sulla Croisette. La sua aura non ha eguali: incarna la modernità, la radiosa intelligenza dell’indipendenza e il bisogno di libertà”. Star planetaria - c’è anche un asteroide che porta il suo nome, in memoria del suo ruolo in Contact - Jodie Foster è anche un’acuta, colta e appassionata cinefila. Ha contribuito, tra l’altro, al restauro del lavoro di Dorothy Arzner, una delle poche registe di Hollywood che ha filmato donne coraggiose e impegnate nelle lotte di classe e di genere. Anticonformista, è da sempre in prima linea per la parità nell’industria cinematografica, tema che ha posto con forza sempre a Cannes, nel 2016, durante il simposio internazionale Women in Motion. Dal 2014 è sposata con l’attrice e regista Alexandra Hedison.

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