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L’Italia ora ha paura

Mondiali 2022/ Il Ct Mancini resta ottimista , Immobile pensa invece alla debacle del 2017



ROMA. “Andremo ai Mondiali”. La fiducia, dura da scalfire, è stata ribadita da Roberto Mancini anche nella notte, con un post social sulla via di ritorno da Belfast. E poi a freddo il giorno dopo: “Non abbiamo vinto un Europeo a caso. A marzo spero di recuperare tutti, con la squadra al completo non temiamo nessuno, anche se sarebbe meglio evitare il Por- togallo”, dice il ct dalla sua Jesi. L’allarme Mondiale è scattato per tutto il calcio italiano, con Malagò e Vezzali che infondono fiducia e Tavecchio che scaccia i fantasmi. “Nel 2017 - dice l’ex presidente federale - parlai di mancata qualificazione come un’apocalisse: ma questa Italia è diversa da quella di Ventura”. La paura però c’è, a cominciare dalla squadra. “Ora è complicata ...”, ha confessato Ciro Immobile, che lunedì a Belfast non c’era ma lo 0-0 di quattro anni fa con la Svezia lo ricorda ancora molto bene. L’attaccante della Lazio non ha potuto dare una mano ai suoi compagni negli ultimi due match a causa di un infortunio e ora esprime tutto il suo rammarico: “Non ci voleva questo passo falso - le sue parole alla presentazione dell’amichevole ‘Fratelli tutti’ in programma il 21 novembre a Formello -. Non sarà semplice giocarsi il Mondiale a marzo ripensando a ciò che è successo nel 2017". Il bomber biancoceleste ha parlato anche del ko che lo costringerà a saltare una sfida importante come quella contro la Juventus, in campionato: “Abbiamo aspettato che svanisse l’edema per effettuare gli esami e purtroppo ho riportato questa piccola lesione al polpaccio. Speranze di giocare? Speriamo, ci proviamo”. Al di là della volontà di coprire i reali problemi dell’Italia che si è riscoperta piccola con iniezioni di ottimismo il ct azzurro ha di fatto già cominciato l’operazione play off. L’appuntamento è per il 24 marzo, e il primo allarme è che l’attuale calendario prevede una giornata di campionato solo quattro giorni prima. La Lega di A non considerava l’ipotesi play off, ora Mancini chiederà alla Figc di farsi promotrice di una variazione al calendario. La seconda mossa di Mancini è quella psicologica. Il ct sa che non basta scacciare i fantasmi dalla testa degli azzurri, ma anche se non è condizione sufficiente è passaggio indispensabile. Mancini ha tempo cinque mesi, durante i quali dovrà anche capire chi è pronto e chi no,di testa e di fisico, tra i suoi giocatori, ed eventualmente scovare valide alternative: un’operazione che gli è riuscita egregiamente, nel suo triennio, ma sul lungo termine. Ora il tempo stringe. “Il gruppo è questo”, ha detto a Belfast, e tra i pochi nomi di innesti possibili c’è Lucca, ancora acerbo. “È un periodo negativo, ma continuo a essere molto fiducioso - ha insistito Mancini -. Se c’era un momento in cui le cose non dovevano andare bene, meglio ora che a marzo o al Mondiale. La squadra è ottima e non ha vinto un Europeo per caso: lo abbiamo meritato anche battendo squadre più forti”. In ogni caso, la prima data importante è il 26 novembre, quando si svolgerà il sorteggio dei play off. Con sei teste di serie (oltre all’Italia, già sicure Portogallo, Svezia, Russia e Scozia, e solo tre posti da definire in serata per le non teste di serie), le possibilità sono ampie: si va dal rischio di un girone con Portogallo, Olanda e Norvegia all’ipotesi light Russia o Scozia, Macedonia, Ucraina.

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