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L’Italia vuole rialzarsi

Nations League/ Locatelli pensa a battere i belgi, ma Cuortois replica:" Partita inutile"



FIRENZE. Prima o poi doveva succedere ed è successo, prima o poi doveva arrivare una sconfitta dopo il record d’imbattibilità durato 37 gare, e così è stato due giorni fa a Milano contro la Spagna nella semifinale di Nations League. Ma tra gli azzurri la parola d’ordine è ‘niente drammi’. E a suonare la carica è uno dei più giovani ma già punto fermo nella Juventus come in Nazionale, Manuel Locatelli. ‘’Dispiace a tutti aver perso però sapevamo che presto o tardi sarebbe potuto accadere. La Spagna è una squadra forte, che fin dal settore giovanile pratica un certo tipo gioco. Di sicuro, però, se la partita si fosse messa diversamente avremmo potuto dire la nostra perché anche noi siamo forti e ci eravamo preparati bene, nella ripresa abbiamo dato una prova di cuore riuscendo anche ad accorciare, ma a certi livelli gli episodi si pagano...’‘. Locatelli invita a voltare subito pagina: ‘’Ormai è andata, siamo sereni e decisi a ripartire subito - ha ringhiato il giocatore - Vogliamo ricominciare a vincere subito dalla prossima partita puntando ad arrivare carichi al Mondiale. Siamo forti. E siamo i campioni d’Europa, non può essere una sola partita a minare le nostre certezze. I fischi a Donnarumma? L’abbiamo abbracciato, è tranquillo’‘. Insomma vietato abbattersi, il 23enne centrocampista lo ha voluto rimarcare con fermezza, sottolineando anche l’importanza della sfida contro Lukaku e compagni in risposta a chi, come lo stesso portiere della nazionale belga Courtois, l’ha definita una gara inutile. ‘’Ognuno può dire quel che vuole, noi di sicuro vogliamo vincerla e non solo perché giochiamo in casa, a Torino. Teniamo a vincerla per il ranking Fifa e per riprendere il nostro percorso’‘. Locatelli ha visto Belgio-Francia terminata con il successo in rimonta dei transalpini per 3-2: ‘’Cono- sciamo le qualità della nazionale belga e dei suoi giocatori, da De Bruyne a Lukaku e non solo, e sappiamo cosa dovremo fare per fermarli’‘ ha assicurato il giocatore fra i candidati ad una maglia da titolare domani insieme a Lorenzo Pellegrini e magari in futuro a Sandro Tonali: ‘’Abbiamo un ottimo centro-campo, con tante valide alternative. Conosco bene Tonali, possiamo giocare assieme perché abbiamo caratteristiche diverse. Per quanto mi riguarda mi sento più maturo rispetto a qualche anno fa, inoltre mi ha aiutato l’Europeo e nella Juve cerco di fare tesoro dei consigli di Allegri e di carpire qualche segreto dai veterani’‘. Infine sul razzismo la presa di posizione di Locatelli è decisa: ‘’Seguiremo la stessa linea adottata all’Europeo, se i giocatori del Belgio si inginocchieranno lo faremo anche noi. Detto questo, bisogna intervenire in modo concreto, di razzismo si parla da troppo tempo ma non è stato fatto davvero nulla, siamo stufi, noi giocatori dobbiamo esporci ma devono farlo anche le istituzioni, soprat- tutto servono misure drastiche: i razzisti non devono più mettere piede negli stadi”. QUI BELGIO - I Diavoli Rossi potranno puntare al massimo al terzo posto contro l’altra delusa, l’Italia. Una soluzione, questa, che al portiere, Thibaut Courtois proprio non piace: “Non riesco a capire l’utilità della sfida con gli azzurri, arrivare terzi in Nations League non serve a nulla”, l’affondo del portiere dopo la sconfitta in semifinale (2-3) contro la Francia. “Non so perché giochiamo, sarà come disputare un’amichevole - rincara la dose l’estremo difensore del Real Madrid - anche se adesso penseremo a concentrarci per questa partita”. Anche perché c’è l’obiettivo di rivincita dopo questa estate: furono proprio gli azzurri di Mancini, infatti, ad eliminare il Belgio dall’Europeo, ai quarti. In Belgio, invece, resta nell’aria, senza risposta, un interrogativo: perché i Diavoli Rossi non riescono mai ad arrivare in fondo? “E’ un problema di emozione, la responsabilità di andare in finale a tutti i costi - la spiegazione del ct, Roberto Martinez, dopo l’incredibile rimonta dal 2-0 al 2-3 portata a termine dalla Francia - perché questa generazione di calciatori sente il peso di dover alzare un trofeo in modo quasi disperato”. E l’atteggiamento della squadra rispecchia le parole dell’allenatore: una prestazione quasi perfetta nei primi 45 minuti, il classico ‘braccino del tennista’ durante la ripresa. Ed è tutta una questione mentale: “Dovevamo fare meglio nel secondo tempo, non è una questione individuale quanto la voglia collettiva di conquistare la finale - ha proseguito Martinez - ma il terzo gol è stato crudele”. Anche perché, pochi minuti prima del gol-partita di Theo Hernandez, Lukaku aveva riportato avanti il Belgio, ma per una questione di centimetri la rete dell’ex Inter è stata annullata per fuorigioco.

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