La A si veste a stelle e strisce
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
CALCIO/DA ROMA A BERGAMO, DA FIRENZE A VENEZIA LA MASSIMA SERIE SEMPRE PIÙ AMERICANA

ROMA. Continua la rincorsa a stelle e strisce alla conquista del calcio italiano. L'ultimo club a finire nelle mani americane è l'Atalanta che per il 55% delle quote azionarie è stata acquisita dal businessman statunitense Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo. Solo prima di Natale a diventare 'americana’ era stata addirittura una società non di Serie A ma il Cesena che attualmente milita in Serie C. A puntare al calcio nella terra della piadina è stato il gruppo statunitense Jrl Investment Partners Llc, società controllata da Robert Lewis e John Aiello con l'appoggio di un gruppo di imprenditori americani. Due mesi prima era stata la volta della cessione del Genoa al fondo 777Partners come ulteriore step nella scalata a stelle e strisce alle società calcistiche italiane. E prima del club rossoblu che Enrico Preziosi ha gestito per quasi 20 anni era stato lo Spezia, qualche mese fa, ad essere ceduto ad un finanziere americano, Robert Platek. In tutto, al momento con l'aggiunta dell'Atalanta sono otto i club italiani della massima serie ad avere una proprietà americana. Il primo imprenditore a stelle e strisce a sbarcare in Italia fu Thomas Di Benedetto, che nel 2011 rilevò le quote di maggioranza della Roma, poi passate nell'agosto 2012 a un connazionale, James Pallotta, e oggi nelle mani di un altro magnate Usa, Dan Friedkin. E anche il Milan, primo in classifica, parla americano dal luglio 2018, quando Paul Singer, fondatore e proprietario della Elliott Management Corporation, acquisì la quasi totalità delle quote societarie, dopo l'uscita di scena del businessman cinese Yonghong Li. Più recenti invece gli arrivi di Rocco Commisso e Kyle Krause, il primo proprietario della Fiorentina dopo l'era dei Della Valle, il secondo da qualche mese patron del Parma. E sempre in Emilia, dove è stata fallimentare l'esperienza da 'owner' della Reggiana dell'ex fuoriclasse del baseball Mike Piazza, conclusasi con la cancellazione del club e la ripartenza dalla Serie D, dal 2014 la testa del Bologna è nordamericana, con il canadese Joey Saputo da solo a capo del club felsineo, dopo un anno a braccetto con l'avvocato italo-americano Joe Tacopina, che era reduce dall'esperienza da vicepresidente della Roma e che poi, come 'owner, è passato al Venezia prima di diventare l'attuale proprietario della Spal. C'è poi il Venezia, gestito da Duncan Niederaurer, che dopo aver guidato Wall Street nei momenti più bui del mercato nel 2020 ha rilevato il club lagunare diventandone presidente e riportandolo in serie A dopo decenni. In C è americano il Campobasso, che ha una proprietà divisa tra l'imprenditore newyorkese Matt Rizzetta e un fondo di investimento con sede in Svizzera, la Halley Holding SA. Fondi di investimento Usa hanno provato ad entrare anche in Serie D puntando su due 'brand' conosciuti negli States come Sorrento e Trastevere, ma non se n'è fatto niente.
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