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La coscienza è a posto

SANREMO/AMADEUS: LE POLEMICHE NON HANNO SPENTO IL MIO SOGNO



di Angela Majoli

SANREMO. La coscienza è “a posto”. Lo spirito è quello di “un bambino da sempre grande fan di Sanremo”. La speranza, ribadisce ancora, è realizzare “un festival imprevedibile”. Il gioco di sponda, riuscito, è con l’amico Fiorello: il gatto e la volpe, il gaffeur inconsapevole e il difensore pirotecnico, Candido e Pangloss in versione goliardica da villaggio turistico. A poco più di 24 ore dal debutto all’Ariston come con- duttore e direttore artistico, Amadeus prova a lasciarsi alle spalle i veleni della vigilia, “un incubo che non ha spento i miei sogni”, e a spiegare il senso delle sue scelte. “Sapevo che le polemiche fanno parte del festival. Ma non mi hanno colpito o ferito, perché sento di avere la coscienza a posto. Quello che ho fatto e detto non è stato per mancare di rispetto a nessuno, ma pensando solo alla musica”, sottolinea ‘Ama’. Per un Sanremo che deve essere “di tutti”, ha voluto un cast che puntasse sulla contemporaneità: “Alcuni nomi appartengono a polemiche presenti o passate: Achille Lauro, Morgan, Junior Cally, non li ho scelti pensando a una provocazione, ma alla qualità dei loro brani”. Respinge al mittente anche le accuse di sessismo: “So bene che quello della vio- lenza e del femminicidio è un tema fondamentale. E allora quale miglior vetrina del festival per raccontare la storia di diverse donne? Volevo qualcosa che non fosse stato fatto prima in 69 anni. Se prendi decisioni che vanno fuori dalla normalità, è ovvio che questo può dividere”. Ora però, “con grande senso di responsabilità”, è tempo di pensare a uno show che sia “un intreccio di emozioni che appartengono alla storia del festival, al presente e possibilmente al futuro”. Con l’appoggio di “una redazione meravigliosa” e soprattutto dell’azienda: “Ringrazio l’amministratore delegato Fabrizio Salini e il direttore di Rai1 Stefano Coletta per avermi dato completo sostegno. Ho sentito incondizionatamente solidarietà e un atteggiamen- to di fiducia nel lavoro che sto facendo”, scandisce Amadeus. A stargli ‘accanto’, dalla sveglia alle 6.45 del mattino documentata su Instagram all’incursione in sala stam- pa, ai blitz annunciati sul palco tutte le sere, è però innanzitutto Fiorello, che per primo lanciò la candidatura di Amadeus per il festival, riceven- done in cambio le chiavi dell’Ariston. “Lo conosco da 35 anni, non so cosa farà, ma questo mi piace”, alza le spalle Amadeus mentre l’antico sodale, ovvero ‘badante 2.0’, lo dipinge come il re dell’inconsapevolezza, stigmatizza tra le risate l’assoluto silenzio che regna di notte nella stanza d’albergo di Ama e della moglie Giovanna (“Ai tempi di Baudo e della Ricciarelli sì che c’era rumore”), racconta quando il loro guru era Sandy Marton e Amadeus ballò sul cubo a Ibiza con due colossi di colore alti 1.90, nudi e con “il corredo importantissimo in bella evidenza”. Ma non c’è da scandalizzarsi, “Ama non lo fa apposta, non si rende conto”, giura Fiorello perorando la causa. Con il gatto e la volpe, insomma, la cifra goliardica lascerà il segno. Ma il festival sarà anche altro, promette il direttore di Rai1 Stefano Coletta: “restituirà un codice valoriale” e racconterà “i legami stretti”, aprendo spazi di riflessione. Nella prima serata il tema centrale sarà la violenza sulle donne: sul palco l’atteso monologo della giornalista italo-israeliana Rula Jebreal (“Non sarà un discorso né di destra né di sinistra”, anticipa a Vanity Fair), ma anche l’intervento di Gessica Notaro, Miss Romagna 2007, sfregiata con l’acido dieci anni dopo dall’ex fidanzato, che ha fatto della sua esperienza una testimonianza di coraggio e lotta ai soprusi.

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