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La Figc: Draghi aiutaci

Europei 2021/Ultimatum Uefa sul pubblico all’Olimpico: Gravina scrive al capo di Governo


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ROMA. Una lettera al premier Draghi per sollecitare un intervento che sblocchi lo stallo: l’ha scritta il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a pochi giorni sulla decisione Uefa sulle sedi dell’Europeo non certe di poter ospitare una percentuale di pubblico. Una partita che si giocherà tra due mesi, la gara inaugurale dell’11 giugno, agita infatti i sonni del calcio italiano, chiamato a dare in tempi stretti, già venerdì prossimo, una certezza all’Uefa sulla presenza di spettatori all’Olimpico. L’Esecutivo della unione europea del calcio deciderà tre giorni dopo, lunedì 19 aprile, chi sarà dentro o fuori, quali città si vedranno confermate le partite, garantendo il 25% di tifosi sugli spalti, e quali dovranno passare la mano. Al momento molte città hanno detto sì, Dublino e Bilbao sembrano marciare verso la rinuncia, mentre Roma è sospesa: alla disponibilità mostrata dal Governo fa eco la cautela del Cts, e al momento nessuno fornisce garanzie che di qui a due mesi circa si potranno aprire le porte dell’Olimpico. Scelta per ospitare il match inaugurale, Italia- Turchia, altri due incontri degli azzurri e un quarto di finale, Roma potrebbe vederseli sfuggire. Lo sa bene Gravina, che nel fine settimana ha deciso di inviare la lettera a Draghi chiedendogli “di adoperarsi affinchè l’Uefa possa confermare l’assegnazione dell’evento inaugurale” “e delle successive gare previste nel nostro Paese”. Lo sa anche il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, che si impegna ad “adoperarsi al massimo” per ottenere il via libera, ma la decisione non sarà facile: al momento, qualsiasi sarà, si potrà basare più su una scommessa che su una previsione attendibile sull’andamento della pandemia. Servirebbe tempo, che però per Nyon non c’è quasi più. Lo chiarisce bene il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, al quale spetterà l’onere di dare un parere per consentire alla po- litica di fare le dovute scelte, dichiarando che “sarebbe auspicabile che l’Uefa lasci un po’ più di tempo, è difficile fare una previsione per un evento che si terrà tra due mesi” e “le valutazioni sulla percentuale di spettatori e sui protocolli”. Ma le assicurazioni sulla presenza di pubblico allo stadio vanno fornite davvero entro il 16 aprile, e con questa tempistica c’è poco da ragionare sui dati. “Un bel rischio, fa impressione pensare a 25mila persone accalcate”, afferma il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo il quale “non si può mai essere sicuri su numeri così grandi”. Il 19 l’Esecutivo Uefa a Montreaux deciderà quali città manterranno il loro calendario, quali eventualmente saranno sostituite e chi prenderà il loro posto. E l’alternativa a Roma non manca di certo. Londra non disdegnerebbe avere la gara inaugurale oltre alla finale che è già prevista, e tra le ipotesi alternative c’è anche chi ipotizza Mosca o Istanbul, che ha dalla sua la vicinanza dell’organizzazione della finale Champions (l’assegnazione fu tra l’altro contestata oltre un anno fa dall’allora ministro dello sport, Spadafora), contro il contesto del cosiddetto Sofagate che ne farebbe un’eventualità politicamente ancor più divisiva. In ogni caso, per scongiurare un trasloco, nella lettera al presidente del consiglio, Gravina si dice certo, pur nella “consapevolezza della fase critica” del Paese, che il premier “condivida con la Figc quanto sia importante per l’Italia che la Uefa confermi” la disputa degli incontri a Roma. Gravina assicura a Draghi “il rigoroso rispetto delle prescrizioni che il Governo vorrà imporci”. Importante sponda è la sottosegretaria Vezzali, secondo la quale gli Europei “sono un’occasione importante, possono segnare il rilancio e sottolineare l’importanza di continuare a ospitare eventi di rilievo”. Anche dalla maggioranza arrivano voci a sostegno. “Mi auguro che l’opportunità di ospitare gli Europei non vada persa e che il Governo trovi una soluzione compatibile con la prudenza che la situazione sanitaria richiede”, dice Simone Valente, deputato M5S. “Il ritorno degli spettatori negli stadi è un passaggio fondamentale non solo per far ripartire lo sport ma anche come simbolo di ripartenza e di ritorno alla normalità per il Paese”, afferma il deputato di Iv Luciano Nobili.

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