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La Svizzera sfida la Francia

EUROPEI/Non si annuncia facile la missione dei «Blues» oggi contro gli elvetici a Bucarest


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ROMA. La Svizzera vuole scrivere la storia, andando per la prima volta oltre gli ottavi, dove si è fermata negli ultimi tre Europei. La Francia invece la propria storia la deve onorare, e non a caso Didier Deschamps alla vigilia della sfida di Bucarest ha reso omaggio alla 'generazione del 1984', i campioni d'Europa guidati da Michel Hidalgo. Non si annuncia facile la missione per il Bleus, che hanno seguito con attenzione anche le fatiche degli azzurri contro l'Austria. "L'Italia mi ha colpito di più, non è stato facile, tutte le partite sono complicate. Nella prima fase siamo riusciti a ottenere quello che volevamo. In una sfida a eliminazione sai che è l'ultima chance per raggiungere qualcosa", ha ammesso Deschamps, che non ha avuto vita facile per vincere il Gruppo F e si ritrova a corto di terzini causa infortuni di Digne, Thuram e Koundé. Così l'ex juventino potrebbe ricorrere alla difesa a tre, come ha spiegato nella conferenza stampa in cui gli è toccato anche smentire i malumori filtrati dal suo gruppo per il meteo e l'hotel di Bucarest. "Ci hanno accolto e ospitato molto bene, non ci siamo lamentati per nulla - ha assicurato -. Non abbiamo scelto noi l'albergo, lo ha imposto la Uefa ed è molto bello. C'erano molti tifosi, purtroppo non abbiamo potuto firmare autografi. Il centro sportivo era in ottime condizioni, e siamo stati meglio rispetto a Budapest per quanto riguarda il clima, qua fa più fresco". D'altronde fusi orari e condizioni meteo diversi non gli hanno impedito di vincere il Mondiale in Russia nel 2018. Ricordi amari per gli elvetici, allora fermati agli ottavi dalla Svezia. "Vogliamo andare fino in fondo, questa squadra è pronta a scrivere la storia. La Francia è favorita ma noi non ci nascondiamo - ha assicurato il capitano della Svizzera, Granit Xhaka -. Siamo molto rilassati e tranquilli, sappiamo quanto sia importante questa partita, possiamo scrivere la storia. Dobbiamo lottare e correre tanto. Stare più bassi per noi non significa solo difendersi ma vincere duelli. Vogliamo giocare a calcio, senza fare solo lanci lunghi. Anche noi - ha detto - abbiamo qualità"

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