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Lo sport ai tempi del virus

Calcio/In arrivo il Decreto del governo che prevede la disputa di alcune partire della Serie A a porte chiuse


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ROMA. Partite rinviate, interi campionati sospesi e a rischio caos, società e tifosi alla finestra, tra preoccupazione e rabbia. Anche il mondo del calcio ha già risentito in modo pesante dell'emergenza coronavirus e per evitare un altro fine settimana da incubo si è affidato al governo per gestire una situazione che rischia di diventare incontrollabile in un Paese per ora spaccato a metà dalla emergenza sanitaria.La soluzione, è quella di disputare a porte chiuse, come anticipato ieri dall'ANSA, alcuni match di serie A ed eventualmente dei tornei europei, vedi Inter- Ludogorets di Coppa Europa. "Stiamo preparando il decreto", ha assicurato il ministro dello sport, Spadafora: il provvedimento che delimiterà l'aresa delle porte chiuse è atteso a ore. Si salvano così da un complicatissimo rinvio il big match della 26/a giornata di A, Juventus-Inter, posticipo serale di domenica prossima, ma anche un nutrito gruppo di altri incontri, da Milan-Genoa a Parma-Spal, da Sassuolo-Brescia a Udine- se-Fiorentina.Del possibile big match a porte chiuse aveva parlato il n.1 bianconero, Andrea Agnelli: "In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica - ha detto -. Il calendario è intasato, frutto di scelte pregresse a cominciare dall'inizio del campionato tardi e della sosta natalizia. Noi ci adegueremo". Il provvedimento del governo ha risposto così anche ad un'esigenza di coordinamento e omologazione territoriale e temporale, per evitare sovrapposizioni di competenze. Il consiglio federale della Figc in programma ieri - che prevedeva tra l'altro l'elezione alla vicepresidenza del n.1 della Lega A, Paolo Dal Pino, avvenuta per acclamazione - è stato quasi monopolizzato dalla crisi coronavirus, preceduto anche dalla riunione di una task force di medici federali chiamati ad analizzare la situazione e proporre alcune soluzioni all'emergenza, come alternativa a quella trovata finora."Preoccupati? Siamo preoccupati come tutti, in questa situazione. Al momento è una situazione critica e tutti sono chiamati a fare la loro parte. Noi da parte nostra come Figc ci stiamo impegnando al massimo. Il calcio deve andare avanti", ha spiegato il presidente federale, Gabriele Gravina. "Per l'attività delle nazionali, abbiamo eliminato tutto ciò che non è urgente e indifferibile, come stage o raduni, per tutelare gli staff e i giocatori. Questo vale anche per quanto riguarda l'attività degli arbitri.Per quanto riguarda i campionati, le Leghe sono indipendenti e assolutamente in grado, vedi la serie A, di gestire le rispettive problematiche - ha sottolineato Gravina -. Noi siamo impegnati a dare massimo supporto, in stretto contatto con i ministri della Salute e dello sport. Serve chiarezza anche sull'eventuale chiusura degli impianti sportivi perché abbiamo l'esigenza di far allenare le squadre e c'è il rischio che si blocchi l'attività di preparazione".Intanto, la Lega Pro aveva deciso di rinviare la nona e la decima giornata di ritorno nei gironi A e B e la Lega Dilettanti ha sospeso tutte le partite delle regioni coinvolte dall'emergenza, mentre la Lega B deciderà di volta in volta. Ma non a tutti i provvedimento presi finora sembrano bastare, vedi Mario Balotelli, che propone su Instagram una cura drastica: "Un fatto gravissimo. Chiudete le stazioni e gli aeroporti, porti e dogane almeno finché non si trova la cura! Lo farete quando saremo tutti contagiati?".

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