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Mertens, il futuro azzurro

NAPOLI/IN 9 ANNI HO DATO TUTTO, ANCHE LA SOCIETÀ MI HA DATO TUTTO



NAPOLI. “Gli accordi si fanno sempre in due. Io sono qui da nove anni, mi piace e sto bene, c’è un’opzione nel contratto e vediamo cosa succederà a fine stagione. In questi nove anni ho dato tutto al Napoli, che mi ha dato tutto. Spero si possa continuare così, altrimenti ci daremo la mano, li ringrazierò e andrò via con il sorriso”. Così Dries Mertens apre a Sky e Mediaset ancora la sua porta al futuro a Napoli, città che ama e in cui vorrebbe continuare a giocare nei prossimi anni. L’attaccante a margine della presentazione del calendario 2022 del Napoli, parla anche della vittoria a San Siro di ieri: “Lo scudetto? Dobbiamo sempre lottare - afferma - ora però dobbiamo dimenticare la gara col Milan e concentrarci sulla partita di mercoledì che vedrà arrivare lo Spezia a Napoli e dobbiamo avere sempre una fame di vittoria incredibile”. Mertens parla del finale giocato contro il Milan ma fa anche i complimenti al tecnico azzurro: “Sto giocando un po’ meno - dice - ma se guardo i gol fatti per i minuti giocati sto facendo bene. Certo, mi piacerebbe giocare di più, vediamo. Spalletti è bravo e sa come deve parlare e come deve mettere la squadra. Inoltre ha un’esperienza incredibile e questo mix gli consente di essere una grande persona e un grande allenatore”. Un allenatore che ha anche ritrovato Insigne e Mario Rui che sono tornati ad allenarsi con il gruppo in campo, dimostrando di aver superato gli infortuni: Spalletti deciderà se schirare i due dall’inizio oppure durante il match di domani contro lo Spezia, in cui serve la vittoria per mantenere la seconda posizione in classifica che, dopo la vittoria contro il Milan, rilancia le ambizioni del Napoli. Ancora ad allenarsi in terapia Fabian Ruiz, Koulibaly e Osimhen, attesi per il 2022. QUI LA SPEZIA - L’avventura di Thiago Motta sulla panchina dello Spezia è ai titoli di coda. Neanche un successo, peraltro difficilmente pronosticabile, sul campo della vicecapolista Napoli potrebbe mutare il destino del tecnico italo-brasiliano, ormai segnato Da un lato gli scarsi risultati degli ultimi mesi, con soli 6 punti raccolti in dieci partite e l’eliminazione da parte dei cadetti del Lecce in Coppa Italia che ha scatenato la contestazione. Dall’altra un rapporto con lo spogliatoio che, fonti vicine all’ambiente del club fanno sapere, è diventato sempre più difficile. A peggiorare la situazione, l’uscita dal campo in solitaria di Nzola che non ha partecipato al rituale saluto alla curva con il resto del gruppo, attirandosi fischi e la reprimenda del tecnico nel post partita che ha avuto anche una coda burrascosa, con tanto di confronto tra i senatori della squadra e lo stesso allenatore. Allenamento quindi in un’atmosfera poco serena, poi l’annuncio di non convocare Nzola per la trasferta di Napoli. Il club parla ufficialmente di “virus gastrointestinale” per il centravanti, ma i ben informati scommettono che sia una punizione. Insomma, lo Spezia, partito con la nomea di mina vagante del campionato e capace di mettere in difficoltà Milan e Juventus, si è ritrovato ad arrancare. Passato dal 4-2-3-1 al 3-5-2 per ritrovare solidità difensiva, la squadra di Motta ha perso in brillantezza finendo per fornire prestazioni opache e perdendo inesorabilmente slancio. La classifica dice oggi +3 sulla zona retrocessione, troppo poco per le aspettative della proprietà americana dei Platek che puntava ad una salvezza senza patemi. Al chief football operations Riccardo Pecini il compito di cercare un sostituto. In lizza Maran, Venturato e Corini, i primi due già sondati in estate.

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