Milan, fuori da tutto
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Serie A/Ai rossoneri non riesce l'impresa contro il Liverpool . Ultimi in classifica , ora sono esclusi anche dall'Europa League

IL MILAN non riesce nell'impresa. Il Liverpool delle riserve è comunque troppo superiore per i rossoneri, inesperti e affossati dalle assenze proprio nella partita decisiva contro una delle squadre più forti al mondo. Il vantaggio di Tomori illude, ma il sogno dura solo sette minuti, poi la squadra di Klopp pareggia con Salah e mette il sigillo sulla sesta vittoria del girone con Origi. Così dalla speranza di raggiungere gli ottavi, il Milan si ritrova ultimo nel girone e fuori da tutte le competizioni internazionali, compresa l'Europa League. Tra Porto e Atletico, si impongono gli spagnoli che conquistano il pass. Doveva essere una notte in cui dare l'anima in ogni passaggio per il Milan, in cui i migliori avrebbero dovuto prendere per mano i compagni, invece steccano in tanti da Kessié, a Theo Hernandez - che ha l'ingrato compito di fermare Salah - e soprattutto Ibrahimovic. Zlatan non entra mai in partita, tocca pochi palloni e non riesce ad aiutare i compagni nei momenti di difficoltà. Senza Leao infortunato, il Milan perde l'uomo delle ripartenze e degli affondi in fascia. Pioli schiera Messias titolare per cercare imprevedibilità offensiva, ma anche il brasiliano resta ingabbiato tra le file del Liverpool. Difficile imporsi contro il palleggio della squadra di Klopp che tiene il pallino del gioco fin dal 1', con una velocità di manovra e di pensiero nettamente superiore. Così il Milan gioca senza frenesia, ragionando e aspettando di trovare un varco, un lampo, l'occasione su cui avventarsi. Non deve essere bello, deve essere letale. Come al 29' quando, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Minamino liscia il pallone, Alisson è costretto a respingere in qualche modo e Tomori, anticipando Mané, si avventa sul pallone e ribadisce in rete. Esplode San Siro che crede nell'impresa, anche perché il risultato di Oporto è ancorato sullo 0-0 fino al 45'. Il Liverpool, però, non è squadra che si fa da parte facilmente, anche quando gioca senza obiettivi. Maignan si fa trovare pronto su una conclusione di Origi. Ma al 36', azione personale di Oxlade-Chamberlain - tra i migliori del primo tempo - che salta due giocatori rossoneri, chiama Maignan alla respinta corta e Salah ribadisce in rete. 1-1 e tutto da rifare per il Milan. Al 5' della ripresa, il Milan protesta per un fallo in area ai danni di Kessié ma il metro adottato da Makkelie difficilmente poteva prevedere un penalty per la leggera spinta subita dall'ivoriano, tanto che non estrae neppure un cartellino giallo in 90'. Dopo 10' clamoroso errore di Tomori che consegna palla in area a Mané, sbagliando il controllo su un passeggio di Kessié, respinge Maignan ed altro tap-in vincente del Liverpool sta volta con Origi. Diventa durissima pensare di accorciare e poi controsuperare i Reds che possono contare su titolari fuoriclasse e riserve di lusso come Origi che non manca mai - neppure a San Siro - l'appuntamento col gol. La qualificazione per il Milan sarebbe stata un risultato epico, storico. Ma i rossoneri, tornati in Champions dopo sette anni, hanno fatto tesoro di questo cammino e faranno tesoro anche di questa sconfitta. Un passo avanti per crescere, conoscere dinamiche e situazioni, diventando così un pò più grandi. Al 90' il pubblico di San Siro applaude lo stesso la squadra di Pioli, non potrebbe essere altrimenti con il primo posto in classifica in Serie A. Ora c'è solo il campionato su cui concentrarsi, meno partite e si spera meno infortuni. Per sperare nell'altro grande sogno della stagione rossonera, lo scudetto.
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