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Monsieur Lionel Messi

ClocrasaoC/“hIal mpioiosongsn/o è vincere un’altra Champions, il Psg il posto ideale per farlo”


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PARIGI (Francia). Dalle lacrime dell’addio al Barcellona ai sorrisi con la maglia numero 30 del Paris Saint- Germain fra le mani. In quattro giorni Lionel Messi ha voltato pagina, e con lui contano di cambiare la propria storia non solo il club che lo pagherà 35 milioni di euro all’anno per due stagioni (più una) sp rando di vincere finalmente la Champions, ma anche l’intero campionato francese, alle prese con diritti tv svalutati, soprattutto sul mercato internazionale. Non a caso, la Ligue de football professionnel ha definito lo sbarco a Parigi del fuoriclasse argentino “un evento globale, una giornata storica”, e anche da vari club sono arrivati messaggi di ringraziamento al presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi. Altre grandi squadre in giro per l’Europa storcono invece il naso ma, a chi chiedeva lumi sulla compatibilità dell’operazione con i parametri della Uefa, il dirigente qatariota ha risposto senza esitare: “Abbiamo seguito tutte le regole del Fair play finanziario. Prima di fare qualsiasi passo abbiamo parlato con tutti i soci, con la Ligue 1, con i nostri partner e questo ha reso possibile l’ingaggio di Leo”. I ritorni dell’operazione si vedono già nella coda per acquistare la maglia numero 30 (di solito riservato ai portieri ma la Ligue 1 ha concesso una deroga) tre ore prima dell’apertura del negozio ufficiale, nonché nelle migliaia di tifosi radunati davanti al Parco dei principi, fra bandiere, fumogeni e cori (e ben poche mascherine), per dare il benvenuto a Messi. Non è mancato qualche momento di tensione quando l’ex Barcellona ha lanciato la maglietta in mezzo agli ultrà. Un assaggio dell’atmosfera che lo attende allo stadio, anche se è incerto il debutto già sabato nella prima partita casalinga della stagione, con lo Strasburgo. “In vacanza non ho smesso di allenarmi ma dovrò fare un po’ di preparazione all’inizio - ha detto in conferenza stampa -. Quando sarò pronto potrò scendere in campo e spero di farlo il prima possibile. Ma non so quando”. Come domenica a Barcellona, in platea c’erano la moglie Antonella e i tre figli (tutti con la nuova maglietta di papà), ma questa volta niente lacrime, solo sorrisi: “L’addio al Barcellona è stato difficile da gestire. Arrivare qui mi ha dato tantissima felicità”. La trattativa, condotta dal ds Leonardo, si è chiusa “rapidamente”. Massima intesa sulle cifre e anche, riferiscono media spagnoli, sulla clausola che indica come una “priorità” le partite dell’Argentina: dopo la Copa America, il sei volte Pallone d’oro vuole conquistare finalmente un Mondiale in Qatar nel 2022. C’è poi un obiettivo condiviso con il Psg. “Il mio sogno è vincere un’altra Champions - ha sottolineato . Sono nel posto ideale per farlo”. E se sulla strada ci dovesse essere il Barcellona? “Potrebbe essere bello tornare a Barcellona al Camp Nou, magari in uno stadio pieno. Ma potrebbe anche essere strano...”, ha sorriso Messi, che a Parigi trova tanti amici, da Neymar a Verratti (“Un fenomeno, il Barcellona ha cercato di prenderlo tante volte ma alla fine l’ho raggiunto io”), in una squadra che somiglia a un dream team. Per ora ne fa parte anche Kylian Mbappé, tentato dal Real Madrid. “Tutti conoscono il futuro di Mbappé: resterà a Parigi - ha chiarito Al-Khelaifi -. Voglio una squadra competitiva e più di così è difficile da immaginare. Lui non può fare altro che restare qui per vincere”. MAGLIA - E ora che fare delle decine di maglie con ‘Messi’ già stampato sulla schiena, sopra il numero 10? Le ‘camisetas’ dell’argentino per la stagione 2021-2022 sono scomparse dai negozi ufficiali del Barcellona appena è stato annunciato il suo passaggio al Paris Saint-Germain. Ora sarà lo sponsor tecnico Nike a decidere il loro destino, racconta Marca, una volta che il club le avrà restituite. Da questo punto di vista la perdita economica attesa non preoccupa eccessivamente i blaugrana. Il Barça ha circa due mesi per spedirle, ma il numero di maglie del sei volte Pallone d’Oro che dovrà essere restituito non sarà particolarmente significativo perché nome e numero sono generalmente applicati in negozio, in modo da assecondare i desideri degli acquirenti. Il dato che tiene in ansia il cassiere è piuttosto un altro: su 10 maglie del Barcellona vendute, otto portavano sulla schiena nome e numero di Messi. Il che significava entrate tra i 20 ed i 30 milioni a stagione. In proposito l’agenzia spagnola EFE, citata da Marca, ha interpellato Marc Ciria, direttore generale di Diagonal Inversiones (società di gestione patrimoniale indipendente con sede nella città catalana), secondo il quale sotto il profilo commerciale si scommette molto su Memphis Depay. Il club conta di vendere cinque maglie su 10 con il nome dell’olandese “così da impedire che il calo superi il 30% nel breve termine”. La divisa casalinga del Barcellona per la stagione 2021-2022 era acquistabile già dal 16 giugno. Così, i tifosi hanno avuto quasi due mesi per comprarla con il ‘10’ di Messi. Ed era frequente vederla sfoggiata per le strade della città, mentre praticamente tutti davano per scontato che ‘Leo’ sarebbe rimasto un gioiello del Camp Nou. Ora, chiosa Marca, cosa se ne faranno i proprietari?

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