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“Ognuno faccia la sua parte”

Fiorentina/Rocco Commisso parla del difficile momento e fa una promessa: “Chiesa resta qui"



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FIRENZE. "Ormai a New York è quasi come in Italia. Possiamo uscire a fare la spesa, ma poi restiamo sempre in casa. Ormai da un mese. I problemi stanno arrivando pure qui. Stiamo andando in discesa in Italia, mentre in America ancora no. Io mi preoccupo più per l'Italia. Firenze senza turismo rischia di morire. Siamo vicini a Pasqua, al mio paese Marina di Gioiosa Jonica arriveranno 10 mila mascherine. A Firenze domani arriveranno oltre 5.000 uova di Pasqua, che saranno dati agli eroi di questa situazione: medici e infermieri, negli ospedali". Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ai microfoni di 'Un giorno da Pecora', su Rai Radio 1, parla di un approccio alla Pasqua denso di angoscia. In Italia come negli States. Il proprietario del club viola ha parlato anche dell'iniziativa di solidarietà, per la lotta al Coronavirus, lanciata nei giorni scorsi dalla Fiorentina con nome 'Forza e cuore': "Abbiamo cominciato il 17 marzo e fino ad oggi abbiamo raccolto oltre 800 mila euro. Andranno tutti agli ospedali nella zona metropolitana di Firenze. Sono contento, perché dall'America sono arrivati tanti contributi per questa campagna. Grande aiuto degli americani a Firenze e all'Italia. E non mancano i contributi dei fiorentini". Commisso, poi, ha spiegato come in questo momento la Fiorentina vive la quotidianità, dopo che alcuni giocatori (e non solo) erano risultati positivi al Covid-19: "Fino a qualche settimana fa male, perché abbiamo avuto più di 12 persone con il Coronavirus. Alcuni sono stati anche in ospedale. Ma oggi sono tutti fuori e i giocatori sono tutti negativi al virus. Sono quasi tutti pronti a ricominciare, quando si potrà". In questi giorni si parla molto del se e del quando il calcio giocato riprenderà: "Il campionato credo debba riprendere, ma sempre se non sarà un problema per la salute. Il calcio viene sempre dopo in questi giorni. Ma, prima o poi, l'industria del calcio dovrà ricominciare. Il 4 maggio per tornare ad allenarsi e l'inizio del campionato a fine maggio? Può darsi che ci si riesca. Speriamo. Ma, ribadisco, la salute viene sempre al primo posto. Però quando ricomincerà il campionato sarà sempre a porte chiuse. Non ricomincerà come vorremmo noi". Per quanto riguarda l'altro tema, quello del taglio degli stipendi ai giocatori, Commisso sostiene che "ognuno deve fare la propria parte. C'è stata grande svalutazione sui cartellini. Io ho già perso decine di milioni di svalutazione dei giocatori della Fiorentina. I valori dei giocatori e delle società sono scesi del 30-40%. Anche noi abbiamo perso decine e decime di milioni. Tutti fanno sacrifici e anche i giocatori devono fare la propria parte. Gli ingaggi sono la parte più importante dei costi del calcio. Noi ne stiamo parlando con i nostri giocatori, anche se dopo la Juve, non siamo al punto di annunciare qualcosa di definitivo". Infine, due certezze: che nel calcio cambierà qualcosa, ma serviranno nuovi stadi: "Siamo molto in ritardo rispetto agli altri Paesi europei a livello di stadi. Non si può andare avanti con stadi che non portano abbastanza ricavi per essere competitivi. Vorrei che la politica riuscisse ad aiutare chi vuole investire"; e sul fatto che Federico Chiesa, nonostante sia nel mirino di tanti club continuerà resterà: "Chiesa all'Inter? No no. Sta qui alla Fiorentina".

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