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Ore decisive per gli «stadi aperti»

EUROPEI/DOMANI SCADONO I TERMINI ENTRO CUI LA FIGC (E LE ALTRE FEDERAZIONI) DOVRANNO COMUNICARLO ALL’UEFA


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ROMA. Il tempo stringe: domani scadono i termini entro cui l'Italia e le federazioni degli altri Paesi interessati dovranno far sapere all'Uefa se sono in grado di garantire gli stadi aperti, almeno in parte, per gli Europei: sono ore decisive dunque e la Federcalcio spera anche perché i segnali che arrivano sembrano positivi. La decisione se aprire o meno gli stadi per gli Europei - in Italia sono in programma all'Olimpico di Roma le tre partite del girone degli Azzurri ed un quarto di finale - spetta a Governo e autorità sanitarie. In isolamento in Abruzzo dopo i casi di covid in Nazionale (a quelle dei giorni scorsi si sono aggiunte ieri le positività di Grifo, Sirigu e Cragno) il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è sempre al telefono al lavoro perché arrivi la risposta positiva. Nei giorni scorsi sono sono detti favorevoli alla riapertura i sottosegretari allo Sport e alla Salute, Valentina Vezzali e Andrea Costa e proprio la ex campionessa olimpica è tra quelli al lavoro perché dal Governo arrivi il sì al pubblico. La decisione spetta al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza ma un no - rilevano a via Allegri -significherebbe non solo niente Europeo in Italia, ma anche un brutto colpo al sistema Paese. E proprio la Figc ha già da tempo dato la disponibilità al ministro della Salute, Roberto Speranza: è pronta ad allestire il progetto ad hoc e a lavorare affinchè l'Olimpico apra in modalità limitata. A prescindere dalle App che serviranno a mettere in pratica gli input governativi, (per "Mitiga", di cui si è parlato recentemente, in federcalcio fanno notare che l'accordo è ancora in fase embrionale e non è pensato in maniera propedeutica all'europeo) il fatto certo è che da parte della Figc c'è l'intenzione di adottare qualsiasi misura venga indicata dall'autorità di governo, quindi massima disponibilità. D'altra parte protocolli molto rigidi, tamponi, controllo della temperatura e distanziamento sono elementi imprescindibili, fanno sapere fonti del ministero della Salute, per un via libera che le stesse fonti considerano "probabile". Le città scelte per l'Europeo itinerante voluto a suo tempo dall'allora presidente Uefa Michel Platini sono dodici, Amsterdam, Baku, Bilbao, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Dublino, Glasgow, Londra, Monaco e San Pietroburgo, oltre a Roma, e solo alcune finora hanno fornito le garanzie richieste.

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