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Parla Rocco

Il caso/ Commisso fa il punto a il punto sulla cessione di Vlahovic e accusa gli agenti del giocatore



FIRENZE. “Deluso e amareggiato”. Così si è definito Rocco Commisso commentando la reazione di una parte della città di Firenze alla cessione di Dusan Vlahovic alla Juventus. Il presidente viola è intervenuto ai canali ufficiali del club dagli Stati Uniti dove a novembre è dovuto rientrare per ragioni di salute, esprimendo senza veli le sue sensazioni e pensieri. “Le cattiverie, le minacce, le offese in questi giorni sono ingiuste e non posso accettarle, devo fermarmi a riflettere e a pensare a cosa dovrò fare in futuro - ha affermato Commisso -. Pensavo di aver dimostrato con i miei comportamenti e azioni, insieme alla mia famiglia e a chi lavora con me, quali sono i miei principi e valori. Da subito ho messo le mie energie e la mia disponibilità economica nella Fiorentina. Il futuro controllo della vendita della società è e sarà sempre nelle mie mani e della mia famiglia. Spero che qualcuno rifletta, oggi sapete chi c’è ma non sapete mai cosa vi può offrire il futuro”. Dopo aver notato che, escluso un assessore, nessuna istituzione cittadina “ha preso posizione e sta cercando gli autori di quello striscione apparso sul Ponte Vecchio in cui mi hanno dato di pagliaccio, sono consapevole che a Firenze c’è chi gradisce i miei soldi ma non la mia presenza e su questo dovrò fare un’analisi molto approfondita”. Poi sulla vicenda Vlahovic: “È stato tutto molto complicato, Dusan si arruffianava con i tifosi e i suoi procuratori sono stati disonesti e bugiardi quando a novembre sono tornato in Italia, nonostante i medici me lo sconsigliassero, per provare a chiudere il rinnovo. Dopo tre ore era sembrato un buon incontro, invece il giorno dopo i procuratori di Vlahovic ci hanno detto che l’ingaggio di 4-5 milioni l’anno non era abbastanza, Dusan ne voleva otto netti l’anno perché faceva tanti gol e loro stessi più commissioni pretendendo anche il 10% sulla futura vendita e l’esclusiva”. “I miei dirigenti Barone e Pradè sono andati in Inghilterra a trattare con alcuni club - ha spiegato ancora Commisso - ma la risposta del giocatore e dei suoi agenti è sempre stata no. Probabilmente l’accordo era di arrivare a giugno e poi vedere come rovinare la Fiorentina, andando magari in scadenza. Pensavano di farsi ricchi sulla pelle mia e della Fiorentina. È stata alla fine una buonissima operazione, qualcuno l’ha definita un capolavoro, alla luce del fatto che questa società ha 75 milioni di ricavi ed è impossibile competere con la Juve e le big europee, come che io possa immettere ogni anno 40 milioni nel club. L’operazione Vlahovic è stata fatta soprattutto per una questione economica, ci darà l’opportunità di guardare al futuro e non più al passato e come ho promesso io non porterò mai la Fiorentina al fallimento”. “So bene che la scelta possa non piacere a tutti - ha concluso il patron viola - ma è stata fatta esclusivamente per il bene della società, chi lavora in Fiorentina ha il mio totale appoggio e fiducia, ogni scelta è condivisa e la facciamo per crescere, ora serve unità e remare tutti assieme, Italiano e la squadra hanno dimostrato che con il lavoro e la dedizione si può superare ogni ostacolo, la Fiorentina è una squadra, non un singolo giocatore”. Ieri, all’esterno dello stadio Franchi, alcuni tifosi della Fiorentina hanno voluto dedicare uno striscione al buon operato di Rocco Commisso: “In Rocco we trust, avanti Firenze”. Una presa di posizione piuttosto netta, a maggior ragione dopo il duro comunicato pubblicato dalla Curva nel quale venivano criticati sia Dusan Vlahovic che il presidente per la cessione alla Juve dell’attaccante serbo.

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