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- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
OLIMPIADI/SOFTBALL, AZZURRE QUESTA SERA IN TV (11 PM) CONTRO GLI USA

ENDAI(Giappone). Sorprese dall’accoglienza calorosa dei giapponesi e ben disposte ai ferrei controlli anti-Covid pur di disputare i Giochi, le azzurre del softball nel loro ritiro a Sendai vivono in un’atmosfera ben lontana dal nervosismo e dai timori che sembrano caratterizzare gli ultimi giorni prima dell’inizio dei Giochi a Tokyo. Stasera (11 Pm, NBC Sports, quando in Giappone è mercoledì), ancor prima della cerimonia inaugurale di venerdì, il batti e corri femminile con ambizioni di medaglia, segnerà il debutto dell’Italia alle Olimpiadi, in una sfida con gli Stati Uniti, per molte atlete il Paese in cui vivono e giocano. A Fort Waine è nata Andrea Marie Filler, dalla California viene Brittany Nicole Abacherli, dal New Mexico Andrea Howard, e in Massachusetts ha giocato Melany Sheldon, nata vicino a Milano, figlia di un giocatore professionista. Alla Auburn University, in Alabama, fa la assistant coach Emily Carosone, e a New York la sua famiglia di origini italiane ha pianto quando nel 2019 lei è stata convocata per giocare il preolimpico, dove in battuta è stata decisiva per il pass per Tokyo, dove il softball torna una sola edizione dopo l’ultima apparizione del 2008. Reduci dal secondo Europeo di fila conquistato, le azzurre hanno perso il ct, Enrico Obletter, morto a febbraio a 62 anni per il Covid. “Era il nostro cuore e la nostra anima - ha raccontato Carosone, classe ’93, al sito della sua università -. La sua scomparsa ci ha dato qualcosa in più per cui lottare, oltre che per l’Italia e le nostre compagne di squadra”. Se serve, a tradurre per lei ci pensa Erika Piancastelli, capitana di un gruppo in cui tutte si chiamano “sorelle”. Modenese classe ’96, ha brillato nei campionati Ncaa in America, dove si è trasferita a 5 anni con papà Pier Andrea, ricevitore, e mamma Loredana Auletta, olimpionica a Sidney. “La guardavo in tv ma non ho grandi ricordi - spiega all’ANSA da Sendai, dove le azzurre si sono preparate con cinque amichevoli contro una squadra locale -. Mamma mi ha detto che alle Olimpiadi si provano emozioni che lei non riesce a descrivere nemmeno vent’anni dopo. Mi ha raccomandato di godermi ogni giorno di questa magica esperienza. I miei avevano preso i biglietti per venire a Tokyo ma niente da fare...”. Questa volta sarà la mamma a guardare la figlia in tv. Si comincia stasera a Fukushima contro gli Usa di Rachel Garcia, una che lancia a oltre 110 chilometri orari. Poi le altre quattro squadre qualificate, l’Australia (22 luglio), il 24 il Giappone che nel 2008 interruppe il dominio statunitense grazie ai lanci (413 in due giorni) di Yukiko Ueno, confermata a 38 anni, poi Messico (25) e Canada (26). Le prime due si giocheranno l’oro, terza e quarta il bronzo, obiettivo dichiarato dell’Italia come ammette il presidente federale Andrea Marcon, con tutte le incognite di una preparazione condizionata dal Covid. La bolla, invece, non sembra un problema per le azzurre guidate dal manager Federico Pizzolini. “Finora siamo stati trattati in modo stratosferico - racconta Marcon -: vediamo grande entusiasmo. La percezione nostra non è quella che leggiamo sui media”. “Siamo pronte, cariche e ci stiamo abituando al caldo - aggiunge Piancastelli -. La bolla e i tamponi sono entrati nella routine e ci adeguiamo. Anzi, siamo contente che ci siamo tanti controlli, almeno così i Giochi si fanno”.
















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