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Ridateci i soldi dei diritti tv

PREMIER/IL VIA IL 17 CON DUE RECUPERI, MA LE TELEVISIONI PUNTANO I PIEDI



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LONDRA. Dopo 100 giorni di sospensione la Premier League riprenderà mercoledì 17 giugno: a battezzare il ritorno in campo in Inghilterra saranno due recuperi, con l'Arsenal subito ospite del Manchester City. E' questa la principale novità emersa oggi dalla video-riunione tra i 20 club della massima divisione inglese, il cui campionato ricomincerà - a ranghi completi - nel fine settimana successivo, tra il 19 e il 21 giugno. Manca ancora la ratifica ufficiale, ma secondo le indiscrezioni trapelate sui media locali, esiste già un'intesa di massima all'interno della lega inglese. La Premier League è ferma dal 13 marzo, dalla larga vittoria del Leicester sull'Aston Villa, a causa della pandemia di coronavirus. Saranno i campioni in carica del City di Pep Guardiola i primi a scendere in campo dopo il lungo stop, quando all'Etihad stadium - chiuso al pubblico - riceveranno la visita dell'Arsenal. In contemporanea si giocherà anche Aston Villa-Sheffield United, così da riallineare il numero di partite disputate dai 20 club, a nove giornate dal termine. Lunedì i club avevano votato l'inizio della fase due del cosiddetto Restart Project, consentendo allenamenti agonistici, in grup- pi allargati. Un passo in avanti giustificato dai soli 12 tesserati (tra giocatori e staff tecni- ci) risultati positivi tra i 2.752 test condotti. Alla ripresa del campionto mancano poco meno di tre settimane, dunque, ma restano ancora da definire gli ultimi dettagli. A cominciare da dove si giocherà: nonostante la chiusura al pubblico di tutti gli impianti, di fronte all'ostinato rifiuto dei club coinvolti nella lotta per la salvezza, si è deciso che, per quanto possibile, si cercherà di limitare il ricorso ai campi neutri, disputando la maggior parte della partite nei rispettivi stadi d'appartenenza, come previsto originariamente dal calendario. Sembra dunque tramontata definitivamente l'ipotesi della sospensione delle tre retrocessioni, mentre è stato confermato il protocollo di sicurezza sanitaria, che ricalcherà le linee guida già adottate dalla Bundesliga. Resta infine in sospeso la questione legata alla restituzione di parte dell'ultima rata pagata dalle televisioni detentrici dei diritti tv, che reclamano un cospicuo sconto alla luce del lungo stop e delle numerose novità introdotte nel campionato. Il Liverpool è a capo di un ristretto gruppo di club inglesi che si oppone alla restituzione di parte dell'ultima rata, pagata dalle televisioni che detengono i diritti di trasmissione della Premier League, e che ora pretendono un sensibile sconto sugli accordi sottoscritti prima dell'emergenza coronavirus. Secondo l'intesa di massima raggiunta tra la lega inglese e le tv detentrici dei diritti (Sky, BT Sports e Amazon), i 20 club inglesi dovranno restituire complessivamente circa 330 milioni di sterline, l'equivalente di circa 370 milioni di euro. Dal momento che la distribuzione dei ricvi, pur gestita collettivamente, premia maggiormente i club di alta classifica, società come il Liverpool e il Tottenham dovranno rinunciare a circa 34 milioni di euro, a fronte degli 11 milioni che pagheranno i club in fondo alla classifica. Il presidente dei Reds, Tom Werner, si è già detto contrario alla disparità di de- naro che dovrà essere restituito dai singoli club, ma soprattutto si è opposto alle ragioni delle tv, nonostante l'invito alla mediazione ricevuto anche dal direttore delle operazioni televisive della Premier, Paul Molnar. La restituzione - scrive il Guardian - potrà essere pagata nell'arco di due anni, e finirà per finanziare un fondo a disposizione delle società in difficoltà economica a causa della pandemia di Covid. Per completare la stagione mancano 92 partite, che - secondo il protocollo di ripresa - dovranno essere tutte trasmesse in diretta televisiva. Secondo contratto 47 incontri saranno un'esclusiva di Sky o BT, le restanti 45 verranno suddivise tra la stessa Sky, Amazon e BBC

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