Ripartenza a scaglioni
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CORONAVIRUS/La Lega calcio presenta il suo piano al governo: prima la Coppa Italia, poi la Serie A

ROMA. Una ripartenza a scaglioni, con la Serie A per cominciare; e tutti in ritiri chiusi come in estate, che sia in un centro sportivo o in albergo. E in Lega si propone una formula: ricominciare con la Coppa Italia. Prende forma il piano del calcio per la ripartenza. Ma dopo la doccia gelata di Rezza, che ha espresso un parere negativo da esperto, il "protocollo di garanzia" per la ripresa degli allenamenti, che nei prossimi giorni verrà messo nero su bianco, andrà al vaglio del Governo, in particolare del ministro dello sport Spadafora e di quello della Salute Speranza. Intanto il consiglio di Lega porterà in assemblea martedì prossimo la proposta di riprendere con la Coppa. A decidere quando e se si riparte deve essere comunque l'Esecutivo, il punto fermo dal quale è partita la Figc, nella seconda riunione della sua commissione medica alla quale partecipa anche Walter Ricciardi, membro Oms e consigliere di Speranza. "E' fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l'attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via", le parole del n.1 Figc. Il Consiglio di Lega è d'accordo con questa linea, e propone di ripartire con le due semifinali di ritorno di Coppa Italia, Juventus-Milan e Napoli-Inter, due partite da trasmettere in chiaro sulla Rai, con un forte appeal nazionale, consentendo così alle altre 16 squadre di avere più tempo per preparare il ritorno in campo. Difficile parlare di date, ma se la coppa Italia si giocasse il 27 e 28 maggio, il campionato riprenderebbe il fine settimana del 31 maggio. Secondo questo schema, la cui fattibilità è sottoposta ovviamente alle decisioni del governo, l'idea è di concludere il campionato il 2 agosto. La linea comunque è chiara: il calcio vuole finire la stagione, ma ha tempo per farlo. La fretta di alcuni protagonisti è tenuta a bada, e d'altra parte si controbilancia con lo scetticismo di altri. La divisione assolutamente trasversale, con Cairo e Lotito su fronti opposti tra i presidenti, ma divisioni evidenti anche tra i giocatori. Slitta intanto al 23 (nel pomeriggio perché in mattinata è previsto l'incontro con l'Uefa) la riunione della Federcalcio con le varie componenti inizialmente programmata per domani. La guarigione di Rugani e Matuidi sono segnali di ottimismo. In attesa di una decisione che potrà arrivare solo da Conte ("il mio è un parere da esperto, la decisione spetta alla politica", ha ammesso anche Rezza), il calcio sa che non tutti possono fare affidamento su un centro sportivo con albergo come la Juve con la Continassa, neanche in serie A. Per rispondere alla domanda di sicurezza assoluta dall'Aic e ovviare alle obiezioni etiche sui tamponi a calciatori e staff, nei giorni delle polemiche per i mancati test a medici e infermieri, l'ultima ipotesi Figc è quella di farpartire anche con lo screening preritiro prima la Serie A, poi la B, infine la C. La commissione ha discusso per la prima volta dell'ipotesi di alberghi come sedi di ritiro, come per la preparazione estiva, un'idea già circolata nei giorni scorsi e non gradita all'Aic. Che intanto ha preso atto del secondo club arrivato a un accordo sulla riduzione degli ingaggi: è il Parma, che con i suoi giocatori ha deciso il taglio di una mensilità. Il voto "unanime" della Lega di A, contestato dal sindacato calciatori, parlava di sospensione da un minimo di 2 a un massimo di quattro mesi di stipendio. E in un certo senso, la misura ridotta del taglio a Parma può rappresentare un segnale di speranza del calcio, che conta di tornare sul campo.
















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