Roma col minimo sforzo
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
UN PAIO DI CONCLUSIONI A RETE PER RESTARE IN SCIA-CHAMPIONS. GIOVEDÌ L’AJAX

PRENDERE TRE punti e pensare subito all’Ajax. Alla Roma bastano un gol e un paio di tiri in porta in tutta la partita per battere un Bologna che gioca bene ma che in avanti si conferma assolutamente inconsistente. Ma ieri la mente degli uomini di Fonseca era già tutta alla sfida di giovedì prossimo quando all’Olimpico senza spettatori arriverà l’Ajax, squadra capace di tutto nel bene e nel male, e quindi anche di ribaltare l’1-2 dell’andata ad Amsterdam. Intanto ieri nel suo campionato ha battuto per 1-0 il Waalwijk con un gol di quell’Haller che in Europa non può giocare per un errore burocratico dei suoi dirigenti. In palio ci sarà la semifinale di Europa League, nel frattempo la Roma tiene viva la fiammella della speranza del quarto posto che vorrebbe dire Champions. Impresa comunque ardua, ecco perché diventa una priorità l’Europa dove finora in questa stagione la Roma non ha mai deluso, e dove adesso spera di confermare il trend, magari grazie all’apporto di giocatori come il redivivo Mkhitaryan, tornato in campo e messosi in evidenza nei minuti che ha giocato. Ma contro il Bologna si è rivisto perfino Pastore, oggetto misterioso giallorosso per eccellenza, entrato al posto del match winner Borja Mayoral il quale, pur essendo una riserva, in campionato è già arrivato a sette gol e quindi sta facendo la sua parte. Alle spalle dello spagnolo sono stati schierati i connazionali Pedro, di nuovo deludente, e Carles Perez che a sinistra non ha mai preso palla. Dietro, come esterno destro basso, nel ruolo solitamente occupato da Karsdorp è stato schierato l’acquisto di gennaio Reynolds, apparso un pesce fuor d’acqua e che ha esordito nel match facendosi fare un tunnel da un avversario per poi acquisire maggiore confidenza con il passare dei minuti. E il Bologna? Spinto dalle urla dell’ottimo Mihajlovic e in campo dalle giocate di Soriano, il team rossoblù ha confermato di giocare un buon calcio, che però quando arriva al limite dell’area avversaria diventa assolutamente poco efficace. Se si pensa che prima punta gioca il vecchio Palacio, che pure si dà un gran da fare, si capisce come gli emiliani siano penalizzati dalla loro incapacità di concretizzare. In più, nello specifico, Mancini e Ibanez hanno chiuso bene tutti i varchi. Vincendo la Roma ha sfatato la maledizione che finora nelle 10 partite dopo l’impegno europeo del giovedì l’aveva vista conquistare solo 12 punti sui 30 a disposizione, con 3 vittorie (arrivate sempre dopo le gare dei gironi), altrettanti pareggi e 4 sconfitte (tre delle quali dopo gli scontri nella fase a eliminazione diretta con Braga e Shakhtar). La rete della vittoria arrivava in chiusura di primo tempo, dopo che il Bologna aveva avuto due occasioni con Svanberg e Soriano (bravo Mirante in questa circostanza). Poi al 44' ecco la Roma: Borja Mayoral veniva lanciato in campo aperto da Ibanez, e dopo aver vinto uno scontro con Danilo, saltava Skorupski in uscita fuori dall’area, depositando poi nella porta vuota il pallone. Tanto è bastato per vincere, e ora sotto con l’Ajax.
















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