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Sarri sfida il passato

Serie A /L'ex tecnico bianconero torna allo Stadium per chiudere un cerchio e riaprire un ciclo con la Lazio



ROMA. "Della Juve mi è rimasto un campionato vinto, per me vincere in Serie A è stato qualcosa di importante, che ha chiuso un cerchio di 20 anni di sacrifici nelle categorie inferiori. Questo mi è rimasto della Juve". Chiuso un cerchio, Maurizio Sarri ne ha già aperto un altro, e con la sua Lazio domani sera tenterà di vincere anche contro il suo passato. Una stagione che per il tecnico toscano segnò una svolta personale con il suo primo scudetto vinto da allenatore e "anche se gli altri non lo hanno festeggiato", dice tra le righe oggi, "a me ha dato soddisfazione". Precisa di "non aver mai detto che la Juve era 'inallenabile’", anche se qualche sassolino dalla scarpa l'ex tecnico juventino se lo toglie: "Quella era una Juve arrivata alla fine di un ciclo, infatti poi hanno ringiovanito". Nessuna rivalità con il suo vecchio predecessore Massimiliano Allegri, neanche ricordando le sfide a distanza ai tempi del Napoli dei record: "La Juve al di là della classifica mi sembra la rosa più profonda e forse anche quella con più qualità della Serie A. Vediamo di dargli la gestione della palla il meno possibile e tenerla più noi - ha spiegato Sarri - Gli scontri tra allenatori sono giornalistici, domani gioca la Lazio contro la Juve. Mi aspetto una partita dura e noi dobbiamo dimostrare di essere una squadra in crescita". Dopo aver battuto nel derby la Roma, poi l'Inter, una sfida che per i biancocelesti con una vittoria potrebbe significare i piani altissimi di classifica, anche se il tecnico toscano tiene a frenare i facili entusiasmi e avverte: "Champions? Dobbiamo risolvere i nostri problemi prima di pensare agli obiettivi materiali. Tre partite sono poco, avere continuità è una cosa diversa. Essere tosti per 15 giorni riesce a tutti, farlo per una stagione riesce a pochi. Noi dobbiamo andare alla ricerca della continuità. Se tra tre mesi avremo mantenuta questa continuità potremo dire di avere un obiettivo". Scelte di formazione che senz'altro non in funzione delle prossime sfide con Lokomotiv e Napoli: "Spenderemo tutto. quello che avremo da spendere, poi penseremo ai prossimi impegni". Piuttosto torna l'incognita di Ciro Immobile, visto che sullo stato di salute dell'attaccante - fino a oggi ritenuto fuori dal match - la riapertura a una chance l'ha data proprio Sarri: "Ciro ha un edema al polpaccio, completamente risolto, c'è ancora un piccolo segno che può far pensare a un ulteriore rischio, ma domani ha un'ulteriore Tac e vedremo. Se nel caso sarebbe convocato? Dipende dalle risposte e dalle decisioni che prende lo staff medico e il ragazzo. Abbiamo provato entrambe le squadre, con il centravanti classico e con il falso nove. Pedro lo ha fatto anche al Barcellona, anche se sarebbe una soluzione che ci costringerebbe a giocare in maniera diversa". Il bomber biancoceleste si è allenato con i compagni, farà di tutto per esserci. L'alternativa più accreditata resta quella di Pedro falso nove con Zaccagni e Felipe Anderson esterni d'attacco. A centrocampo Cataldi favorito su Leiva in regia, per il resto: "stiamo impostando la squadra su Luis Alberto e Milinkovic-Savic, siamo sulla strada giusta", ha confermato Sarri.

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