“Senza tifosi non gioco”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CORONAVIRUS/Caos anche nello sport Usa. La NBA pensa a partita a porte chiuse, ma LeBron James non ci sta

ROMA. Eventi con gli spalti vuoti, quando non cancellati del tutto. Comunque al prezzo di misure sanitarie come non s'erano mai viste. Anche il mondo dello sport fa i conti con il contagio da coronavirus e si trova spiazzato, ad ogni latitudine. Gli organizzatori di Indian Wells (California, 11-22 marzo) hanno annunciato che raccattapalle e volontari indosseranno i guanti, mentre gli asciugamani potranno essere toccati solo dai tennisti. Questi ultimi non potranno più lanciarli e riprenderli a comando, ma dovranno fare da soli, servendosi di una sedia posta a fondo campo.Dopo l'Europa (che ha già perso importanti gare ciclistiche, come la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo, oltre a diverse partite del Sei Nazioni di rugby, a prove di Coppa del Mondo di sci alpino, per non parlare della Serie A italiana di calcio mutilata), ora sono gli Stati Uniti a dover fronteggiare l'avanzata del coronavirus.La NBA ha chiesto alle squadre di prepararsi alla possibilità di giocare partite a porte chiuse, vista l'evoluzione dell'epidemia da coronavirus negli Stati Uniti. Una eventualità bocciata da LeBron James come "impossibile", secondo quanto riferisce Espn. Mentre i campionati professionisti stanno sviluppando vari livelli di emergenza per fronteggiare il contagio, l'NBA ha inviato un memo alle trenta squadre, invitandole ad iniziare a "sviluppare" piani su come organizzare le partite con il solo "personale essenziale" per la loro disputa. Incontri che prevederebbero l'esclusione anche dei giornalisti. I team, inoltre, dovrebbero essere attrezzati per rilevare la temperatura di giocatori, staff delle squadre, arbitri e di qualsiasi altra persona che deve essere presente.Ma secondo LeBron James, giocare senza pubblico è semplicemente "impossibile". "Se entro sul parquet e non ci sono spettatori, non gioco. Io vado in campo per i miei compagni, manche per loro", ha detto la superstar di Los Angeles Lakers dopo che la sua squadra ha vinto la sfida al vertice contro i Milwaukee Bucks (113-03). "Non ho mai giocato una partita senza spettatori - ha aggiunto - Questa non è l'Europa".All'inizio di questa settimana, l'NBA ha inviato un primo memo relativo al coronavirus, in cui raccomandava ai giocatori di salutare i fan toccandos con i pugni anziché con il classico "cinque" ed evitare di prendere penne, palloncini e maglie dei tifosi per firmarli.E dopo aver causato la cancellazione della gara della MotoGp in Qatar ed il rinvio della tappa del motomondiale in Thailandia, il coronavirus ora mette in dubbio il Gp delle Americhe, in programma domenica 5 aprile ad Austin (Texas).La municipalità ha infatti dichiarato lo "stato d'emergenza locale". Non saranno permessi "eventi con 2.500 o più persone - si legge in una nota - almeno finché gli organizzatori non siano in grado di assicurare all'Autorità sanitaria pubblica di Austin che sono stati adottate tutte le misure per arginare il diffondersi della malattia".Se l'epidemia non ha ancora fermato lo sport in Germania, in Francia ha causato il rinvio della prima partita in Ligue 1, Strasburgo-Paris SG, prevista nel pomeriggio. In Premier League al momento l'unico provvedimento ufficiale riguarda i rituali prepartita e le strette di mano, ma "l'incubo coronavirus" aleggia. Nemmeno la Liga spagnola per ora chiude ai tifosi.Anche gli sport all'aperto soffrono. Dopo quelle di Parigi e Roma, è saltata la maratona di Barcellona. La Federazione automobilistica internazionale (FIA) ha annunciato la creazione di una cellula di crisi che si riunirà ogni due giorni per studiare la situazione, dopo il rinvio o la cancellazione di diversi eventi. L'ultimo è la gara di FormulaE che si doveva tenere a Roma il 4 aprile. Il Gp di F1 della Cina a Shanghai, in programma il 19 aprile, è stato rinviato a data da destinarsi.
















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