Spettacolo in attesa di Marquez
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
MOTO/CIRCUITO SHOW NONOSTANTE L’ASSENZA DEL PLURICAMPIONE MONDIALE

ROMA. L'infortunio con ricaduta del pluricampione mondiale Marc Marquez ha disegnato scenari nuovi e, sotto molti aspetti, inconsueti nella stagione della MotoGp. Che mai come quest'anno è stata orfana, senza padrone e dunque priva di ogni sensato pronostico. Valentino Rossi c'è ma da tempo non è più l'uomo da battere, Marquez è convalescente e starà fuori almeno 2-3 mesi per la frattura all'omero sulla quale lo spagnolo ha puntato il dito contro i medici, dunque la corsa al Mondiale è più che mai aperta: il francese Fabio Quartararo guida la classifica dei piloti a 70 punti, Andrea Dovizioso lo insegue con un ritardo di sole 3 lunghezze. Il vuoto di potere ha fatto crescere le ambizioni di chi, fino ad alcuni mesi addietro, sembrava assai lontano da qualsiasi velleità iridata. Per quanto fatto vedere a Jerez de la Frontera, a inizio stagione, Quartararo sembrava destinato a ereditare lo scettro dello spagnolo; tuttavia, fra i Gp di Brno (Repubblica Ceca) e Spielberg (Austria), il francese è incappato in diversi errori, sia alla guida della moto che nella gestione complessiva della gara, che lo hanno costretto ad accontentarsi di un settimo e un ottavo posto. La leadership è salva, ma i dubbi sulla sua tenuta restano. Anche Maverick Vinales, dopo un inizio scoppiettante in Andalusia, si è perso nelle prove Mitteleuropee, finendo vittima della propria incostanza. Tutto è dunque tornato in discussione, con Brad Binder e Dovizioso che possono sognare a occhi aperti. Stagione assai strana e giochi aperti, anche alla luce dell'alto livello medio complessivo dei piloti: Valentino Rossi, Franco Morbidelli, Jack Miller, Johann Zarco e Johan Mir sono saliti sul podio. Anche il bizzarro Pol Espargarò ha dimostrato di poter ambire a una posizione di rilievo. L'assenza di un padrone rende incerta, ma anche spettacolare, la lotta per le prime posizioni. Lo scarso equilibrio viene messo in risalto anche dal numero di incidenti in un Mondiale mai apparso così pericoloso. L'ultimo episodio si è verificato ieri nel Gp di Stiria e ha coinvolto Vinales, bravo a pronto a lanciarsi dalla moto in corsa - dopo avere accertato il cattivo funzionamento dei freni - a oltre 200 km/h: il mezzo è poi andato a schiantarsi contro le protezioni, proprio mentre prendeva fuoco. Un rischio grossissimo, e pilota illeso. Al Red Bull King era stata la volta di Zarco con Morbidelli, una manovra spericolata che ha messo a rischio l'incolumità anche di Rossi e infatti punita dai commissari di gara. Mondiale pazzo e imprevedibile, orfano del supercampione spagnolo e aperto a qualsiasi verdetto, nel quale finora ben 11 piloti diversi sono saliti sui gradini del podio in 5 Gran premi, una specie di record. In precedenza solo nel 1951, 1954, 1973 e 1974 si era verificata una situazione analoga.
















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