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Tremano i Campi Flegrei

MOLTA PAURA A POZZUOLI PER UNO SCIAME SISMICO DI 34 SCOSSE IN 4 ORE



POZZUOLI (Napoli). Negli ultimi 15 anni non è la prima volta che la popolazione dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, viene svegliata nel cuore della notte da scosse di terremoto. E' in corso dal 2005 un fenomeno molto noto in questa terra vulcanica quale il bradisismo, ossia il lento sollevamento del suolo che si accompagna con boati e scosse di terremoto. L'epicentro è nell'area del vulcano Solfatara, sull'omonima collina e l'attigua zona di Pisciarelli nella conca di due crateri spenti, Agnano e Astroni. Ma alla paura non ci si abitua mai. Negli ultimi sei mesi lo sciame registrato sabato notte è stato tra i più intensi e con la sequenza più numerosa con 34 scosse nell'arco di circa quattro ore. L'evento di maggiore efficacia è stato registrato alle ore 4,59 con magnitudo 3,1 della scala Richter a profondità di 3 km nella zona dell'epicentro, localizzata tra la Solfatara e Pi- sciarelli. La scossa, preceduta e seguita da altre fino alle 7,30 di questa mattina, si è annunciata con altri due eventi avvertiti distintamente dalla popolazione alle 4,16 di magnitudo 2,0 a profondità di 5 km e alle 4,41 di magnitudo 2,5 a 2 km di profondità. L'evento delle 4,59, che ha creato maggiore panico tra la popolazione, facendo riversare molta gente in strada soprattutto nei quartieri di Pozzuoli alta, Solfatara e della litoranea via Napoli, è stato avvertito distintamente nei territori di Quarto, Bacoli e nei quartieri occidentali di Napoli: è tra i più intensi registrati dal 6 dicembre 2019. Anche nell'occasione ci fu una scossa in piena notte, sempre di magnitudo 3,1 ed è stato di poco superiore all'evento di qualche settimana fa, 8 aprile, di magnitudo 2,9. I nuovi fenomeni tellurici, comunque, non hanno creato allarme tra i geochimici dell'Osservatorio Vesuviano che tengono sotto controllo e monitorano costantemente la caldera flegrea. Non sono state rilevate anomalie: "Il verificarsi di sciami di eventi sismici, che possono in alcuni casi avere magnitudo tale da essere avvertiti dalla popolazione, accadono ordinariamente durante un periodo caratterizzato da attività bradisismica, come quello in atto ai Flegrei ormai dal 2005 - ha dichiarato il direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, Francesca Bianco -. Non ci sono elementi di novità nel progredire del fenomeno in corso. La zona in cui il fenomeno esprime la maggiore intensità di sollevamento del suolo è il Rione Terra. I geochimici dell'Osservatorio sono al lavoro per effettuare rilievi sulle fumarole dell'area di Pisciarelli, e segnalano - ha rassicurato - che non c'è stata apertura di nuove bocche". Rassicurante sugli ultimi eventi sismici anche il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. "Si tratta - ha detto - di attività bradisismica ordinaria in atto dal 2005, che caratterizza questa terra, con cui dobbiamo convivere consapevolmente". Dal 2005 il suolo nell'area intorno al Rione Terra e in prossimità della darsena e del porto si è sollevato di 67 centimetri, una misura largamente al di sotto di quanto si verificò tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, allorquando Pozzuoli subì due crisi di bradisismo. Per gran parte della popolazione fu necessario abbandonare le proprie residenze. La prima crisi scattò il 2 marzo 1970 con l'evacuazione del Rione Terra, l'acropoli della città flegrea, con oltre 5mila persone allontanate da vecchie e fatiscenti case, la seconda tra settembre ed ottobre 1982 con l'evacuazione dei quartieri litoranei e del centro storico. In entrambi i casi, sciami sismici intensi e ripetuti costituivano notevole pericolo per i residenti. Proprio da una crisi di bradisismo che colpì l'area flegrea nel 1538, tra settembre ed ottobre, si verificò una eruzione che portò alla nascita di un vulcano, Monte Nuovo, tra Pozzuoli e Bacoli, laddove nasceva un villaggio di pescatori

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