Tutti pazzi per l’Italia
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Europei/ Gli azzurri hanno portato leggerezza e sorrisi al Paese. E adesso sfidano l’Inghilterra

di Anna Bertini e Nicola Lombardo
ROMA. “Ma tu chi sei?”. La scena di Marco Verratti che nella festa di Wembley salta tra agli azzurri sul terreno di gioco dopo la Spagna e poi si accorge di un tifoso imbucato è l’emblema dell’ennesima notte magica dell’Italia. I giocatori in campo, i tifosi in strada, come dice Gigi Donnarumma: la nazionale che vola in finale di Euro 2020 è più di un’inattesa chance di vittoria. È la voglia di fare festa per la luce in fondo a un tunnel, quello del calcio e di tutti gli italiani.“Ma che musica maestro”, ha twittato nella notte Roberto Mancini, facendo di nuovo appello - dopo l’omaggio prepartita - alla fanfara gioiosa di una Raffaela Carrà da Canzonissima 1970. La sua nazionale sembra avere la stessa voglia di vita e di riscatto di quell’Italia post boom. E con identica leggerezza, gli azzurri si preparano alla finale di domenica a Wembley, nonostante le gambe pesanti. Avvertono gli epidemiologi che i 60 mila di Wembley provocheranno comunque un’impennata dei contagi nel Regno Unito, e anche le autorità italiane stanno correndo ai ripari per provare a dare una regola alle irrefrenabili feste in strade dell’ultima notte. Ma la voglia di tornare a stare insieme e festeggiare è forte, e le vittorie della nazionale sono la miccia più adatta. Per questo l’Uefa ha chiesto e ottenuto dalle autorità britanniche un ‘corridoio’ per mille tifosi dall’Italia: potranno volare a Wembley in bolla, un tampone Covid negativo, charter dedicato, massimo 12 ore in territorio britannico, 5 giorni di isolamento fiduciario e altro tampone al termine quando tornano a casa. Sarà corsa al biglietto non solo per gli italiani di Londra. “L’Italia lo merita, dopo la pandemia”, dice della finale conquistata il vecchio rivale Jurgen Klinsmann, ct della Germania sconfitta da Lippi nella semifinale 2006.Venti milioni, tra Rai e Sky, sono gli italiani rimasti incollati davanti allo schermo prima di riversarsi nelle piazze: è il 35/o dato record tv di tutti i tempi, destinato senza dubbio ad essere battuto da quel che succederà domenica proprio contro i padroni di casa. A Roma la Raggi pensa ad aprire l’Olimpico, città grandi e piccole in giro per la Penisola allestiscono maxischermi, Jesi è tappezzata di manifesti di grazie al suo cittadino oggi più illustre, il ct Mancini. Da jesino a jesina, applaude anche Valentina Vezzali, per ora unica rappresentante del governo accreditata di una presenza in tribuna domenica sera. “Compatti nelle difficoltà, uniti nella festa. Questa è una squadra. Questa è l’Italia. Grazie per avercelo ricordato anche ieri!”, ha twittato l’olimpionica ora sottosegretaria allo Sport. Di una nazionale “che unisce gli italiani” e dà voce alla loro voglia di festa e normalità parla anche il presidente Figc, Gabriele Gravina, dopo aver ricevuto gli applausi del Consiglio Coni fatto dei presidenti che si apprestano all’avventura olimpica, sperando che i risultati della nazionale siano un trampolino. Entusiasmo difficile da trattenere si vive anche nel ritiro azzurro. Il ritorno nella notte a Coverciano è puntellato di altri cori, altra gioia: come quella del ‘Notti magiche’ intonato da tutta la squadra sul pullman all’uscita di Wembley. Roberto Mancini sa in realtà che l’operazione finale è cominciata già un minuto dopo il fischio di Brych. I 120' di partita annullano del tutto il vantaggio del giorno in più di riposo rispetto all’altra finalista, determinata solo stasera. E poi, quel continuo giro palla spagnolo ha costretto gli azzurri a una rincorsa continua. Per questo a Coverciano, dove la nazionale è arrivata all’alba accolta da una cinquantina di tifosi in festa fuori dal cancello, mattinata di relax in piscina, poi palestra nel tardo pomeriggio, e in serata la scaramantica grigliata in allegria. Verratti è tra i giocatori più stanchi, Bonucci deve fare i conti col dolore al ginocchio che contro la Spagna ha rischiato di costringerlo al cambio. C’è Florenzi recuperato, e Immobile che continua a faticare. Qualche ora di riposo, e poi verso Wembley leggeri.
















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