Una partita per Erikson
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
BELGIO-DANIMARCA/IL GIOCATORE IN OSPEDALE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE

COPENAGHEN (Danimarca). Torna la Danimarca a Euro 2020, e inevitabilmente il pensiero corre a Christian Eriksen. Anche se non ci sarà, quella al Parken di Copenaghen contro il Belgio, a due passi dall’ospedale dove l’interista è ricoverato (“si trova dietro lo stadio, dalla finestra Christian vede il Parken, e probabilmente potrà sentire il pubblico. Penso che si metterà la maglia della Danimarca e ci guarderà”, dice il ct Kasper Hjulmand), sarà inevitabilmente la sua partita, ovvero di colui che avrebbe dovuto essere uno dei principali protagonisti. Probabilmente assieme al suo compagno di club, e ora avversario in nazionale, Romelu Lukaku, che prima che al calciatore pensa all’uomo e vorrebbe andarlo a trovare: “Ne ho già parlato con il ct Martinez - rivela -. Domani dopo la partita invierò a Christian un messaggio. Ora gli lascio passare del tempo in pace con la sua famiglia”. Meno possibilista il tecnico: “Romelu avrebbe voluto fargli visita, ma ora la priorità va alla famiglia”. In ogni caso, tecnico e centravanti, oltre a tutti gli altri del Belgio, sono d’accordo su una cosa: omag giare l’avversario che, contro la FInlandia, ha rischiato di fare una brutta fine. “Al 10' della partita (il 10 è il numero di maglia di Eriksen nella Danimarca ndr) metteremo fuori il pallone - rivela Lukaku -, fermeremo la partita e faremo un applauso in onore di Eriksen, insieme alla Danimarca”. Conferma Martinez: “Vogliamo mandare un messaggio a Eriksen: speriamo di rivederlo presto in campo, e soprattutto in salute. Per questo vogliamo celebrarlo a inizio partita. Il calcio non è lo stesso senza Eriksen, speriamo in una sua buona ripresa”. Ma al di là del fair play, quello di oggi sarà già un match che conta, con vista sugli ottavi di finale, che per il Belgio diventeranno una certezza se vincerà. “Sarà un match importante, sia per noi che per la Danimarca”, sottolinea Martinez, che poi spiega di aver recuperato Witsel e non si sbilancia sulla presenza di De Bruyne. Lukaku, invece, cercherà di continuare sulla via del gol, perché “dopo aver vinto il mio primo titolo (con l’Inter ndr), ho ancora più fiducia in me stesso, e cerco di segnare il maggior numero di gol che posso. Sento che adesso per me è più facile trovare la soluzione giusta per segnare”. Gli chiedono se per questo test, che definisce “impegnativo”, al Belgio serva l’aiuto di un mental coach, lui guarda stupito l’interlocutore e risponde così: “Non ne abbiamo bisogno, perché mentalmente siamo forti a sufficienza e abbiamo esperienza di partite ad alto livello. Non dobbiamo preoccuparci, anche se quello di domani sarà un test duro perché i danesi saranno fortemente motivati dopo quello che è successo. Ma di stimoli ne abbiamo anche noi, e quello di domani sarà un test importante per capire dove possiamo arrivare. E la Danimarca? “Avremo lo stadio dalla nostra, ed è un vantaggio - commenta il ct Hjulmand -. Ma dobbiamo cercare di giocare la miglior partita possibile. Certo non è facile fermare uno come Lukaku: abbiamo parlato di lui, perché è un giocatore decisivo, e molto forte. Ma loro non sono Lukaku: il Belgio è fortissimo”.
















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