Valieva e l’ombra del doping
- direzione167
- 5 giu 2022
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Giochi/Scoppia il caso sulla positività di Kamila, la stella del pattinaggio artistico russa, ma il Cremlino la difende

di Antonio Fatiguso
YANQING. Kamila Valieva si è allenata in mattinata come di cosueto, ma in una normalità surreale, dispensando anche un sorriso a uno dei suoi allenatori alla fine della sessione. Il Comitato olimpico internazionale, quello russo e l'International Skating Union si sono rifiutati di commentare il fatto che possa essere l'atleta russa, star del pattinaggio artistico a dispetto dei suoi 15 anni, al centro di una controversia esplosiva sul doping abbattutasi su Pechino 2022. La Russia, punita per il doping di Stato di Sochi 2014, ricadrebbe nell'occhio del ciclone, incapace di completare il suo percorso di redenzione. Con una mossa preventiva il Cremlino ha rotto gli indugi, tuonando che lo "scandalo" sul presunto doping della Valieva è stato sollevato "da gente che non ha alcuna informazione" in proposito, e poi "tutti hanno cominciato a ululare in tutte le direzioni, senza essere a conoscenza della situazione". Il portavoce Dmitry Peskov ha aggiunto che "non ci uniremo a questa schiera di ululanti. Avete sentito quello che il Cio ha detto e non c'è motivo per noi di aggiungere altro. Seguiamo le indicazioni del Cio e auguriamo a tutti i nostri atleti, compresa Valieva, di vincere nient'altro che l'oro". Quanto basta per aggiungere altra tensione sulla vicenda. La Russia ha vinto lunedì l'oro del concorso a squadre di pattinaggio artistico grazie alla prova della Valieva, impreziosita dal salto quadruplo mai riuscito prima ai Giochi. La premiazione è stata bloccata e, sul punto, i portavoce del Cio, Mark Adams, ha motivato l'iniziativa con una generica "consultazione legale" in corso con l'organo di governo dello sport, l'Unione internazionale di pattinaggio. "Abbiamo atleti che hanno vinto medaglie", ha aggiunto senza dare dettagli. I media russi hanno riportato che la Valieva è risulta positiva alla trimetazidina, un agente metabolico prescritto per il trattamento di angina e vertigini, a seguito di un campione prelevato prima che la pattinatrice vincesse il campionato europeo a gennaio. È un antiischemico, inserito nella categoria S4 (ormoni e modulatori metabolici) bandito dall'Agenzia mondiale antidoping perché può aumentare l'efficienza del flusso sanguigno e aiutare la resistenza alla fatica. Il caso Valieva è complesso e da trattare con cura: non avendo ancora 16 anni, l'atleta è 'protettà dall'anonimato e soprattutto soggetta a sanzioni molto meno severe del normale. Il risultato sarebbe cancellato ma lei evitrebbe una squalifica perché troppo giovane, saltando però il concorso individuale che si aprirà martedì. Una prima considerazione è sul perché i risultati del test, avvenuto diverse settimane fa, siano emersi solo dopo che i russi hanno vinto la medaglia d'oro del concorso a squadre, precedendo Usa, Giappone e Canada. Adams, incalzato acora oggi, ha affermato che sarebbe sbagliato commentare un caso in corso: "Mercoledì si è verificata una situazione con breve preavviso che ha implicazioni legali. Non commenterò un caso legale perché non sarebbe appropriato". La presidente del Comitato olimpico Usa, Susanne Lyons, ha affermato che il futuro dei Giochi dipende dal mantenimento dell'integrità dello sport: "Quello che ho chiaramente in mente oggi è che è così importante per gli atleti che i valori di questo movimento siano sostenuti e uno tra i più importanti è l'integrità dello sport. Quando qualcosa va storto, è importanti che le sanzioni siano imparziali in tutto il mondo". Insomma, tutte le premes- se di una dura battaglia legale.
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