top of page

Vettel bene sul bagnato

F1/Il pilota tedesco pianta la bandierina del Cavallino sulla seconda sessione delle prove


ree

ROMA. Sebastian Vettel pianta la bandierina col Cavallino sulla seconda sessione di prove libere del Gp d'Ungheria ma è soprattutto un segnale di speranza, visto che le condizioni di 'all wet' cambiano completamente la prospettiva di tale primato. Le Rosse del tedesco e quella di Charles Leclerc, decimo tempo finale, sono rimaste in pista più di tutti, dietro solo all'Alfa di Kimi Raikkonen, per cercare di trarre il massimo delle indicazioni anche in situazioni difficili. Il tempo vero, però, l'ha fatto Lewis Hamilton, dominando con la Mercedes su pista asciutta davanti allo scudiero Valtteri Bottas. Nel pomeriggio, il britannico non chiude nemmeno un giro cronometrato, mentre il finlandese è sulla scia di Vettel. Alle frecce nere tengono in qualche modo testa le Racing Point di Perez e Stroll, terzo e quarto miglior tempo all'Hungaroring - e tra i migliori anche sul bagnato in Fp2 - con distacchi sensibilmente minori delle Rosse, rimaste ad oltre un secondo. Leclerc nel pomeriggio non spinge, lamentando una posteriore molto ballerino, segnale non proprio incoraggiante anche in vista di un meteo molto incerto per la gara. Prova opaca per le Red Bull di Max Verstappen e Alex Albon, con l'olandese che prende solo l'ottavo tempo e si lamenta di tante manchevolezze che spera di sistemare in vista delle qualifiche, mentre il compagno di scuderia scivola fino al 13/o posto e non fa tempo nel pomeriggio. Come sempre, il consuntivo del venerdì può essere fatto solo bel chiuso dei box e i veri valori in campo si vedranno solo domani. Nell'attesa, il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ammette che le nuove direttive tecniche della Fia hanno inciso sulla potenza della power unit di Maranello. "I regolamenti sono molto difficili e complessi e ci sono delle aree in cui forse saranno necessari altri chiarimenti - af- ferma Binotto -. La Fia dallo scorso anno ha rilasciato molte direttive che hanno portato chiarezza e abbiamo dovuto adattarci alle nuove interpretazioni. Non credo che a risentirne sia stata solo la Ferrari, ma sicuramente abbiamo perso parte delle prestazioni". Si potrebbero spiegare così le fatiche evidenziate al Red Bull Ring, e le prestazioni anche di Haas e Alfa, sempre motorizzate Ferrari. "L'Ungheria può sembrare una pista con meno motore ma anche qui è molto importante, così come lo è l'aero- dinamica e il carico .- spiega ancora il direttore-. Da parte nostra è importante concentrarsi su noi stessi, non commettere gli errori dell'ultima gara e ottimizzare il pacchetto".

Commenti


bottom of page