Wierer, spari di bronzo
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Giochi/Altri due podi per gli azzurri: quello (storico) del biathlon e nel pattinaggio veloce

di Antonio Fatiguso
PECHINO. Mira letale e fisico d’acciaio, Dorothea Wierer si è ritrovata al momento giusto per conquistare quella medaglia olimpica individuale che finora le era mancata, che è anche storica per il biathlon femminile azzurro. La medaglia di bronzo uscita dal gelo Yanquing è la decima dell’Italia a Pechino 2022 ed è arrivata quasi in contemporanea con quella conquistata nella capitale cinese da Davide Ghiotto nella gara di pattinaggio veloce 10.000 metri. Eguagliato il bottino di PyeongChang, la squadra azzurra ha ora più di una settimana per incrementarlo e la stessa Wierer è pronta per dare il suo apporto.
Ieri l’altoatesina è stata capace di sorprendere, facendo rivedere all’improvviso la classe che le aveva permesso di vincere tra l’altro due Coppe del mondo, tre ori mondiali, e due medaglie olimpiche nella staffetta mista nel 2014 e nel 2018, ma il terzo posto nella 7,5 sprint è un trampolino di lancio per salire sul podio anche domani, quando parteciperà alla alla gara a inseguimento. “Le critiche sono state tante nell’ultimo periodo ma il biathlon è uno sport complicato e tutto deve andare alla perfezione. Ora mi sono tolta un peso enorme - ha commentato l’azzurra -. Non è facile gestire la pressione, è stata una gara bella, sono sempre stata lucida e non ho pensato a nulla nell’ultimo giro, quando sentivo che il risultato era a portata. Sono contenta che siamo riusciti a centrare l’obiettivo, perché tutta la squadra fa un gran lavoro, ogni giorno”. L’indiscussa regina italiana del biathlon ha fatto davvero faville poligono, con una sessione di tiro perfetta e rapidissima rafforzata poi con una solida prova sugli sci. Senza errori nella prima sessione col fucile, la Wierer è uscita al terzo posto, alle spalle della svedese Elvira Oeberg e della norvegese Marte Roiseland, ma ad un’incollatura. Quindi l’allungo della norvegese, ancora precisa al tiro, seguita dall’azzurra, che è stata capace di realizzare un poligono netto con una velocità di esecuzione straordinaria. La svedese ha pagato un tiro lento, ma ha recuperato nell’ultimo giro sugli sci, conquistando l’argento alle spalle della Roiseland. Sarà lei la favorita anche nell’inseguimento. con 31 secondi di vantaggio su Oeberg e 37 sull’azzurra. Considerati anche i distacchi su altre pericolose rivali, il format di gara di domani (10 km con quattro poligoni) potrebbe davvero premiare l’azzurra specie se dovesse ripetere al poligono la prova quasi perfetta di ieri.
FILOSOFICO GHIOTTO - Campione sul ghiaccio e di ragionamenti. A Pechino 2022 è il giorno del vicentino di Altavilla Davide Ghiotto, pattinatore delle Fiamme Gialle laureato in filosofia che corona il proprio sogno olimpico sulla pista del ghiaccio dei diecimila metri. È un premio alla sua forza di volontà e alla fatica che ha fatto in questi anni, tra sport, famiglia e libri, e la rivincita sulla sorte che nel 2021, ai Mondiali di Heerenven, aveva lasciato ai piedi del podio (fu quarto) questo 29enne già padre di Filippo, nato pochi mesi fa e oggi davanti alla tv in braccio all’esultante mamma Susy Balzarin. I sacrifici e le responsabilità, nella vita come nello sport, non spaventano l’azzurro che sul ghiaccio ha cominciato a pattinare nel 2013. Prima infatti lo faceva sulle rotelle, fin quando alla Cosmo Noale Ice lo convinsero che era il caso di mettersi ai piedi della ‘lame’. La sua storia ricorda quindi quella di Francesca Lollobrigida, anche lei dedita alle rotelle oltre che al ghiaccio e che, a differenza del collega di nazionale, non ha mai smesso e fa quindi il ‘doppio lavorò. Doppio oro (5000 e 10.000) alle Universiadi invernali del 2017, eterno piazzato nelle competizioni mondiali, Ghiotto sentiva che questa volta sarebbe stata la sua ora. Così è stato, grazie all’abilità avuta a rimanere comunque in scia, nella sua ‘lanè, dell’irraggiungibile fuoriclasse svedese Nils Van der Poel, che ha vinto l’oro facendo doppietta (a Pechino si era già imposto nei cinquemila) a ritmo di nuovo primato mondiale: 12’30'’74, tempo che migliora di 2'’21 il precedente primato. Facendo una gara del genere, ha ‘trascinato’ Ghiotto al bronzo, conquistato con il nuovo primato italiano di 12’45'’98. “Sono veramente contento perché erano un pò di anni che non riuscivo a migliorare me stesso”.
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