È un’Italia dal mal di gol
- direzione167
- 5 giu 2022
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Nazionale/ Mancini alle prese con un attacco che non segna più e con l’urgenza di vincere tutte le partite per assicurarsi la qualificazione ai Mondiali

ROMA. Zaniolo falso nove. Anzi, Chiesa. A tratti Insigne. La girandola di posizioni al centro dell'attacco dell'Italia nell'ultima mezzora della partita in Svizzera racconta più chiaramente di ogni numero la vera difficoltà dell'Italia post-Europeo: il mal di gol. "Giochiamo bene ma il il pallone non entra: lasciamo parlare chi dice che l'incantesimo è finito, noi crediamo in questa Italia, voi no..", dice all'indomani dello 0-0 di Basilea Jorginho. L'errore dal dischetto, con quel tiro troppo morbido parato da Sommer, "fa male", confessa l'italo-brasiliano, "perchè è' arrivato in un momento importante e poteva sbloccare la partita che meritavamo di vincere". Così invece, dato per assodata l'assoluta necessità di cogliere contro la Lituania il primo successo post Europeo, Roberto Mancini deve cominciare a usare il pallottoliere mondiale per calcolare possibilità e rischi della qualificazione mondiale, ed evitare lo spareggio. Nel suo gruppo, il C, l'Italia è prima a 11 punti, 4 in più della Svizzera che però ha due partite in meno: sono quelle contro la Bulgaria, nelle quali gli azzurri hanno raccolto 4 punti. Se gli elvetici vinceranno tutte le loro partite l'Italia dovrà fare altrettanto e battere la Svizzera all'Olimpico, il 12 novembre. Ma c'è l'incognita della trasferta in casa dell'Irlanda del Nord, a Belfast, che gli avversari di Mancini affronteranno mercoledì e gli azzurri nell'ultimo turno, il 15 novembre. "Vedrete, battiamo la Svizzera e passiamo", ha rassicurato il ct, in realtà visibilmente contrariato dalla difficoltà della sua nazionale a fare gol. Per tutto il primo tempo, Mancini ha dialogato con un Immobile in difficoltà, provando a spiegargli come sfruttare la lentezza dei due centrali difensivi della Svizzera. Ma non è solo la doppia versione del centravanti Lazio - prolifico col club, a secco in azzurro - a spiegare il mal di gol: in fondo, l'occasione più ghiotta l'ha sprecata Berardi, oltre a Jorginho. Per la Lituania, in ogni caso, c'è il rischio che il ct debba chiedere al capocannoniere del campionato un pò di straordinario. I cambi sono programmati, "perchè i ragazzi sono stanchi" dopo due partite a inizio stagione, e a casa sono già tornati Verratti (per lui ci sarà ancora Locatelli) e Pellegrini. Ma in attacco, a parte Raspadori e Kean, i ricambi sono pochi, per trovare il gol mancante contro la Lituania. "Il calcio è così: giochiamo bene, la palla non entra, ma non c'è una risposta - dice Jorginho - In questo momento non dobbiamo buttarci giù, ma restare lucidi e credere in noi stessi: voi di certo non lo farete al posto nostro...". Ora c'è l'ultima di settembre, domani a Reggio Emilia contro la Lituania, per riaccendere quella magia europea.
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